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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Le linee di un fiore

Si chiede a un bimbo: “Disegna un fiore!” Gli si da carta e matita. Il bimbo si va a sedere dall’altro lato dela sala dove non c’é piú nessuno.

 Passato qualche tempo il foglio é pieno di linee. Alcune vanno in una direzione, altre  seguono direzioni diverse. Alcune sono piú forti, altre piú lievi. Alcune piú facili, altre son costate di piú ad essere disegnate.

Il bimbo ha messo tanta forza in alcune linee che il foglio non ha quasi resistito. Altre sono cosí delicate che il solo peso della matita é giá troppo.

Il bimbo poi va a mostrare queste linee alle persone: un fiore! La gente non trova che queste linee si assomiglino a quelle di un fiore!

Eppure la parola fiore é andata dentro il bimbo, dalla testa al cuore e dal cuore alla testa, alla ricerca delle linee con le quali si fa un fiore. E il bimbo ha messo sulla carta alcune di queste linee, o magari tutte.

Forse le ha messe um po’ fuori posto, ma sono quelle le linee con le quali Dio crea un fiore!

*   *   *

Il bel testo di Almada Negreiros - poeta e artista plastico portoghese – ci porta a varie riflessioni.

La prima ci porta sui passi di Antoine de Saint-Exupéry e del suo principino che ci incanta, quando ci mostra la difficoltá che l’anima adulta ha nel capire il mondo infantile (come se non fosse mai passata attraverso l’infanzia).

L’aviatore di Saint-Exupéry, da bambino, non riusciva ad essere compreso nei suoi disegni fantastici. Erano troppo complessi per gli adulti...

Un’altra sfaccettatura del poemetto ci porta a pensare alle forze della nostra anima e a come abbiamo, dentro di noi, tutte le linee per disegnare quello che vogliamo.

I germi della perfezione, delle virtú dell’anima, ci accompagnano dentro di noi sin da quando siamo stati creati, ala ricerca del tempo per svilupparsi.

Allo stesso modo delle linee disegnate dal bimbo, i nostri primi momenti ci sembrano incomprensibili, sono i primi movimenti dell’essere umano verso la felicitá.

I tratti si organizzano col tempo, con le incarnazioni, apprendendo, e il nostro fiore sul foglio di carta diventa sempre piú bello e piú vicino alla figura originale creata da Dio.

La perfezione del fiore disegnato non arriverá mai ad essere uguale a quella della fioritura divina, perché lo Spirito raggiunge appena una perfezione relativa.

Ció nonostante, il fiore disegnato dall’uomo dopo le successive esperienze nella carne, sará ugualmente bello.

*   *   *

Viviamo per organizzare le linee della nostra intimitá, cerchiamo di darle aspetti armonici, ispirati e guidati dalle leggi Divine.

L’educazione non é mai l’atto di porre qualcosa dentro di noi, é invece l’atto di porre fuori, sviluppando le nostre potenzialitá.

L’etimologia della parola educazione ci mostra i termini: ex, che significa fuori, seguito dall’espressione ducere, che significa guidare, condurre, liderare.

Pertanto, educare é condurre, guidare, portare fuori da dentro di noi qualcosa che sta lá, in embrione.

Guardiamoci dentro, facciamo sí di aver cura di noi, investiamo il nostro tempo nell’evoluzione spirituale e vedremo queste linee danzando sulle tele del mondo producendo grandi bellezze.

Abbiamo dentro di noi i semi di tutte le virtú, di tutti i fiori della nostra anima.


Redazione del Momento Espírita citando il testo A flor,
dal libro A invenção do dia claro, di José Sobral de Almada
Negreiros, ed. Assirio & Alvim.
Traduzione di Fabio Consoli.
Il 2.4.2013. 

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