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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Molti dei, un Padre

Nell'Antichità gli dei erano molti.

Basta che si consulti la mitologia e, perdendosi nel tempo, troviamo una diversificata quantità di entità denominate dei.

Da sempre, gli uomini si resero conto che, oltre la sfera fisica, aiutandoli nei loro sforzi, c'erano esseri di altra dimensione. Siccome non si poteva capire la loro essenza, li concepirono con forma umana e gli attribuirono le sue virtù e difetti.

Così sorsero le versioni di tanti dei, incaricati da diverse missioni.

Sentendo i suoni clamorosi dei cieli, immaginarono qualcuno che stesse  battendo con un enorme martello sopra un'immensa incudine e sorse Thor, dio del tuono.

Nel mare che li vinceva tante volte, portando via preziose vite con i suoi capricci, onde enormi, tempeste, apparve un essere che a tutto presiedeva, capriccioso: Nettuno.

E, perché i giorni andassero avanti, senza che loro potessero trattenere le ore, immaginarono un dio che presiedesse ugualmente  a ciò. Saturno, che divorava i propri figli.

Percependo ancora che le sue azioni erano assecondate da essere invisibili, cominciarono a nominarli e  a invocarli per le sue attività.

E sorsero Ermes, dio del commercio; Apollo, dio della medicina; Atene, dea della sapienza; Venere, Diana, Eros, dio dell'amore.

Per ogni attività un dio protettore, ma ce n'era uno superiore a tutti: Zeus, abitante dell'Olimpo greco, chiamato Giove nella mitologia romana.

Queste entità interagivano con gli uomini tanto quanto erano attenti ai cieli, alla Terra e al mare. Interferivano nelle attività umane, facendo valere la loro voglia.

Dopo, riuscendo a capire ancora un po' l'essenza spirituale, sorsero religioni che concepirono un mondo invisibile abitato dagli angeli protettori e cattivi.

Su loro parlarono i filosofi antichi e i padri della Chiesa che nacquero nel secolo IV.

Guardando da lontano tutto potrebbe sembrare strano e in alcuni momenti, anche ingenuo.

Però sono verità vestite di intendimento delle creature di quell'epoca, Siamo circondati da una nuvola di testimoni, affermava l'Apostolo Paulo di Tarso.

Sono esseri invisibili, le anime degli uomini che morirono, che ci circondano di quest'altra dimensione a cui sono andati, dopo la morte del corpo.

E hanno pregi i difetti, come gli uomini, perché le creature non si modificano semplicemente perché passano da una dimensione all'altra.

Continuano a interessarsi per gli esseri amati, ad assisterli nelle sue necessità, lavorando in diverse maniere perché l'oziosità sarebbe il castigo peggiore.

A seconda del grado di evoluzione o d'inferiorità  in cui si trovano, si occupano di compiti diversi.

Tutti hanno compito da compiere. Gli esseri più evoluti ricevono le ordini dagli Dei e concorrono all'armonia dell'Universo eseguendo le volontà celesti.

Perciò da sempre gli uomini li percepirono e cercarono di imporgli nomi e di scoprire le sue missioni.

Erano pezzi del grande specchio della verità che lentamente furono uniti e ampliati.

Tuttavia, in tutti i tempi l'uomo capii sempre che sopra di se stesso, sopra di tante divinità e di questi esseri spirituali, governa una volontà sovrana.

Un Dio, un Signore, attraverso i tempi e le nazioni lo chiamarono di Zeus, Giove, Yaweh, Tupã.

Quando arrivò Gesù gli diede un nome affinché tutti potessero ugualmente denominarlo: Padre, Padre Nostro.

                                                

    Redazione del Momento Spiritista.
Traduzione di Rossana Amatuzzi.

Il 17.09.2012.

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