Mi ricordo spesso. Da bambino, quando mi lamentavo di qualche dolore e come si suole dire mi fingevo stanco per non fare certi lavori, ascoltavo questa storia per la centesima volta.
Un giorno, il dolore è venuto a visitare la Terra. Si è vestito molto bene ed è entrato in una casa povera. C'erano bambini, una donna stanca di tante faccende domestiche e un uomo marcato per tante ore di un lavoro estenuante.
Al dolore è piaciuto quel posto e si annidò nell'alluce del piede destro del padre di famiglia. Quel giorno, quasi notte, si ritirò e non fece molto caso a quel dolore perché la stanchezza era più forte del dolore.
Al sorgere del sole l'uomo si svegliò, saltò dal letto e cominciò a prepararsi per uscire.
Non volendo svegliare i bambini e la moglie, si alzò al buio e battè l'alluce in un giocattolo dimenticato sul pavimento.
Ahi, disse sottovoce. Uhi, che dolore!
Accarezzò il dito dolorante, con la mano callosa e infilò il piede nella scarpa. Il dolore gli diede una spiedata. Alla fine, al dolore non gli piaceva per niente restare lì, chiuso.
L'uomo, responsabile, uscì zoppicando. Il dito palpitava. Lui sentì il dolore diminuire un poco quando tolse il piede dalle scarpe, nel tratto di strada che fece in autobus.
Tuttavia, subito dopo arrivò a destinazione. Calzò le scarpe e andò.
Così fu tutto il giorno. Il dolore reclamando, l'uomo sentendo il dolore ma dicendo: Devo continuare. Non posso perdere questo posto di lavoro. I miei figli dipendono da me.
E succedeva di tutto. Ora l'alluce batteva nello spigolo di un mobile, ora le scarpe stringevano di più, ora...
La notte colse di sorpresa l'uomo nella fatica, sudando, lavorando. Il dolore non ce la faceva più.
E, quando andando a casa, l'alluce battè nel cammino in un sasso, fu la fine. Il dolore si arrabbiò e disse: Me ne vado via. Quest'uomo non sa trattarmi bene.
Il dolore se ne andò. Lì vicino, incontrò una casa molto bella, confortevole ed entrò.
Un uomo stava sdraiato sul sofà della sala, guardando la televisione. Al dolore è piaciuto tutto quello che vide e se annidò nell'alluce del piede.
Ahi, lui gridò. Che cosa strana. Che terribile dolore!
Subito ha provveduto un cuscino per accomodare il piede. Al ritirarsi per dormire, ha fasciato il piede e il giorno dopo, riposò.
E così nell'altro, e nell'altro giorno ancora.
Il dolore adorò quella cura vip e ha preso una decisione: Non esco mai più da qui!
* * *
Quando la storia finiva, io già sapevo che avrei dovuto compiere i miei doveri.
Era la maniera con cui mia madre mi insegnava per io potevo essere forte; per sopportare piccoli dolori e per nessun motivo evitare di compiere i miei doveri.
Questo atteggiamento mi servì per diventare qualcuno con maggior capacità per sopportare disgrazie e difficoltà.
Quando tutto sembrava cospirare contro di me e avevo voglia di desistere, ricordavo la storia del dolore. E riprendevo la lotta.
* * *
Il dolore fisico è sempre un segnale che qualcosa non va bene nel nostro organismo. Il buon senso ci dice che dobbiamo cercare un aiuto medico per una giusta verifica di che cosa sia, prima che il male avanzi.
Tuttavia, piccoli incomodi conducono alcune persone, a volte, a scegliere subito l'assenza dal laboro e a non comprire i loro doveri e obblighi.
Sono scuse, fughe per sottrarsi dal lavoro.
Pensiamo a questo e non permettiamo di arrenderci per piccole cose.
Insomma, chi sa risolvere piccole questioni fisiche acquista forza morale di fronte a possibili difficoltà organiche gravi che possa incontrare e, anche, forza per le sofferenze morali che debba affontare.
Pensiamo a questo.
Redazione del Momento Spirita.
Il 17.01.2010.