Sì, mi prendo ancora cura dei tuoi fiori.
Visito ancora la serra di vetro con il giardino che è hai costruito lì.
Non riesco a fare come te.
Le dita sottili, le dita verdi, erano solo le tue.
Quindi niente è più come prima.
Gli anthurium, sempre coloriti, son diventati pallidi.
Le begonie sentono la mancanza delle chiacchierate del pomeriggio.
Le gerbere sono distratte, guardano sempre lontano,
dove non ci sei.
E l'orchidea nera, beh, l'orchidea nera non fiorisce più...
Due settimane fa ha cambiato aiuola. Penso che sia andata a sbocciare
più vicino a te.
Sì, mi prendo ancora cura dei tuoi fiori.
Di ciò che resta, di loro e di me.
Di ciò che resta del tempo tra noi due.
Di annaffiature e potature, di tulipani e gelsomini.
Il figlio medico, affettuoso, ha prescritto: un bagno al mare e un tuffo in giardino!
Tuttavia, dobbiamo convenire:
La nostalgia non ha cura.
La nostalgia non ha fine.
* * *
Dopo che le persone che ami hanno lasciato il cerchio carnale, hai la sensazione che la vita abbia perso il suo scopo.
Le ore diventano vuote, mentre l'angoscia che ti lacera e una cupa disperazione che ti prosciuga le energie diventano la costante dei tuoi momenti di prolungata agonia.
Temi di non riuscire a sopportare un sentimento così crudele.
Eppure, riuscirai a superarlo.
La tua nostalgia e la tua sofferenza sono molto giusti. Non però al punto di condurti allo squilibrio, alla morte della speranza, alla rivolta.
Gli esseri che ami e che sono morti non sono stati consumati dal vortice dell'annientamento. Sono sopravvissuti.
La vita sarebbe un inganno se fosse distrutta dal soffio della morte.
La vita si manifesta, si sviluppa in infinite sfumature e innumerevoli espressioni.
La forma si trasforma e si struttura, si aggrega e si decompone, passando da un'espressione vibratoria all'altra, senza che l'energia che la vivifica dipenda dalle circostanze transitorie in cui si esteriorizza.
Pertanto, coloro che sono passati al tuo fianco e si sono trasferiti in un altro luogo non sono morti, nel senso che sono stati distrutti.
Le persone che ami continuano a vivere.
Fermati un attimo, mentre preghi, e la preghiera illuminerà la tua anima e ti guiderà nella direzione che stai seguendo.
Sforzati per trovare la rassegnazione.
L'amore, quando è vero, supera ogni distanza e costituisce un ponte tra gli abissi, accorciando i cammini.
Proprio come tu desideri sentirli di nuovo, parlare con loro, ascoltarli, anche loro lo desiderano.
Tuttavia, hanno bisogno di evolversi, proprio come te.
Liberandoli, loro continueranno a stare con te, prepareranno il vostro incontro, ti aspetteranno...
* * *
Ogni Spirito è un piano dettagliato di evoluzione del Padre Superiore. Ognuno di noi è un'individualità.
Ci saranno momenti in cui saremo più o meno vicini a coloro che amiamo, come già accade nella nostra esistenza carnale.
I figli crescono e vanno a vivere fuori; viaggiano per frequentare corsi all'estero. Fratelli a noi cari, per esigenze di lavoro, si trasferiscono in altre città.
Non li abbiamo più a portata di mano nel nostro abbraccio quotidiano, ma ciò non significa che non esistano più, né che l'amore non brilli più.
Dunque, impariamo gradualmente questa verità: quando parliamo della morte, non pensiamo in termini di addio, ma di arrivederci.
Redazione del Momento Spirita, prendendo spunto dalla poesi
a Glashaus, dal libro Há verso em tudo, ed. Immortality Books; e
dal cap. 56, del libro Sementes de vida eterna, di Spiriti Diversi,
psicografia di Divaldo Pereira Franco, ed. LEAL.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 9.5.2025