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Momento Espírita
Curitiba, 22 de Outubro de 2024
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ícone Lettere a Dio

Alcuni di noi a volte, quando viene chiesto loro di pregare, dicono: Non so come farlo.

Non so come si ora, né come si prega. Mi sembra che sia più una cosa per persone religiose, per persone legate a qualche culto.

Eppure, è così semplice. Ognuno di noi può trovare il suo modo di pregare Dio, che non è altro che un dialogo tra la nostra anima e il Padre Creatore.

Un bambino di soli otto anni, vittima del cancro, combattendo una battaglia quotidiana con la malattia che lo consumava, ha creato la sua propria formula.

Senza poter andare a scuola, è stato ricoverato a lungo in ospedale, affrontando interventi chirurgici e sedute di chemioterapia.

Sono stati due lunghi anni di avanti e indietro dall'ospedale, piccole fasi di riposo apparente e ritorno alla chemioterapia.

Amato dalla sua famiglia e dai suoi amici, Tyler ha iniziato a scrivere lettere indirizzate a Dio.

In quelle lettere parlava delle sue difficoltà, delle sue preoccupazioni per sua madre, suo fratello, i suoi amici. E faceva le sue richieste. Per se stesso e per tutti quelli che amava.

Il postino che riceveva le lettere rimaneva perplesso. Dove avrebbe mandato quella posta?

Dopotutto, non aveva scoperto l'indirizzo corretto di Dio, né il suo codice postale. Nemmeno una semplice casella postale.

Venuto a conoscenza della storia del ragazzo, il postino le ha conservate tutte in un luogo specifico nell'edificio dell'ufficio postale. Luogo in cui venivano depositate le lettere senza una destinazione conosciuta.

La storia che alla fine è diventata un film, con la sceneggiatura scritta dal  padre stesso del bambino, testimonia che l'atteggiamento di quest'ultimo ha influenzato altre persone.

Non è bello scrivere a Dio? RaccontarGli cosa sentiamo, di cosa abbiamo bisogno. O perfino fare qualche reclamo, ogni tanto, quando crediamo che qualcosa non sia stato ben definito o pensato dalla Divinità.

Questo è preghiera. Aprire l'anima, parlare con franchezza allo Spirito, perché il Maestro di Nazaret ci ha insegnato che Dio è Spirito e in Spirito e Verità va adorato.

Proprio così. La fede del piccolo Tyler era tale che, di tanto in tanto, scriveva: Ho visto che hai esaudito la mia richiesta. Quindi, sono sicuro che stai leggendo le mie lettere.

Segno di fede, certezza che la Divinità ci ascolta.

A volte, questo ci manca. Questa certezza che non siamo soli. Che, se la malattia ci abbraccia, se la morte ci porta via i nostri amori, se le difficoltà nel mantenere la casa sembrano più grandi di quanto possiamo risolvere, Dio non ci dimentica.

Tutto ha una ragione d'essere. E come dice il detto popolare, non esiste male che non abbia mai fine.

Sempre secondo il Maestro di Nazareth, Dio è Padre. E quale padre, sentendo suo figlio chiedergli del pane, gli offrirebbe una pietra?

Pensiamoci. E facciamo in modo che la preghiera diventi parte della nostra vita. Non necessariamente ad orari prestabiliti, in momenti specifici.

Abituiamoci a dialogare con nostro Padre, in ogni momento.

Dio, proteggi mia figlia mentre va a scuola.

Dio, sto uscendo per un'altra intervista di lavoro. Puoi aiutarmi, per favore?

Dio, mi sento così solo. Potresti mandare un uccellino a cantare alla mia finestra per rallegrare la mia anima?

Dio, resta con me.

Preghiamo.

Redazione del Momento Spirita, prendendo spunto dal
film
Cartas para Deus, lanciato in Brasile nel 2011;
trascrizioni dal
Vangelo Secondo Giovanni, cap. 4,
vers. 23 e 24 e
Vangelo Secondo Matteo, cap. 7, vers. 9.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 30.9.2024.

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