L'oratore era in visita in Francia, come faceva da più di trent'anni, per un viaggio dottrinale.
In quell'occasione si trovava a Lione perché era stato invitato da un professore di Antropologia a tenere una conferenza, all'Università della Terza Età.
Il tema proposto era la reincarnazione alla luce dell'Antropologia.
Si presentò insieme alla sua interprete di francese, una brasiliana che viveva a Parigi da più di tre decenni.
Giunto all'auditorium, guardò il pubblico che lo aspettava e, a sessantadue anni, concluse che era uno dei più giovani.
Tranne, ovviamente, la sua interprete, che era ancora più giovane.
Al termine della conferenza si mise a disposizione per rispondere alle innumerevoli domande.
Alla fine, quando ebbe finito, un gruppo di persone gli venne incontro.
Tra loro, una signora sorridente, tipicamente francese, che lo salutò dicendo di aver apprezzato molto il suo intervento.
Nel dialogo, sempre con l'aiuto dell'interprete, la signora disse di avere ottantunanni.
L'oratore dedusse che dovesse avere circa cinque anni in più.
Lei, molto gioviale, iniziò a parlare delle sue conquiste. Disse che stava studiando Antropologia da quattro anni. Gli restavano ancora tre anni.
Secondo i calcoli dell'oratore, avrebbe dovuto completare il corso intorno agli ottantanove anni.
Così, azzardò la domanda: E lei intende esercitare la professione dopo la laurea?
Lei rimase quasi offesa dalla domanda: Ma certo! Non sto studiando per sette anni per poi non esercitare la professione.
Notando il suo entusiasmo, lui continuò: Immaginiamo qualcosa di assurdo che, sicuramente, non accadrà. Ma, secondo la legge delle probabilità, immaginiamo la possibilità che la signora muoia prima.
Lei lo guardò, sempre gioviale, e disse: Se muoio prima, nella prossima incarnazione verrò già come antropologa.
Lei aveva più o meno capito la proposta della reincarnazione. Proposta che tutto ciò che impariamo costituisce per noi una conquista e potremo, nel prossimo viaggio di reincarnazione, far affiorare i contenuti appresi.
In ogni caso, l'oratore guardò quella donna lucida, vibrante, pensando alla sua nuova professione, a quella mente straordinaria, e pensò quanto sia importante per una persona non scoraggiarsi perché gli anni si sommano alla sua esistenza.
* * *
Quanti di noi si lasciano stagnare, fermi nel tempo, con il passare degli anni.
Dicono che la memoria non li aiuta, che non sono più giovani.
Eppure, leggere e studiare sono attività che promuovono la stimolazione cerebrale, essenziale per un invecchiamento salutare.
Il cervello è un organo malleabile che può adattarsi e cambiare nel corso della vita.
Leggere e studiare stimola la formazione di nuove connessioni neurali, che migliorano la funzione cerebrale e aiutano a prevenire il declino cognitivo.
Ciò significa migliorare la memoria, la concentrazione, il vocabolario e la creatività. E protezione contro le malattie neurodegenerative come la demenza e l'Alzheimer.
Fissiamo quindi degli obiettivi di lettura e di studio, attività piacevoli che possono fare la differenza nella qualità della vita con l'avanzare dell'età.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 25.6.2024.