Quando il perdono arriva al nostro cuore, perdoniamo chi ci ferisce, chi ci mutila la speranza, chi ci ruba la cosa più preziosa che abbiamo: la vita dei nostri amori.
È davvero possibile? Riusciremo a concedere il perdono ad un assassino?
Quasi sempre, se siamo colpiti nel profondo dei nostri sentimenti, pensiamo a vendicarci, a ripagare com la stessa moneta.
E questo ha alimentato le guerre.
Ma il 2 ottobre 2006, quando una scuola, nella contea di Lancaster, in Pennsylvania, fu invasa da un autista armato, ci è stata impartita una grande lezione.
Nella sua follia, quell'uomo lasciò andare i bambini, tre donne con i loro neonati e una donna incinta. Poi eresse una barricata nella stanza dove si trovavano le bambine.
Il risultato finale fu di cinque bambine uccise e altre cinque ferite. Avevano dai sei ai tredici anni.
Tutte di una comunità Amish, gruppo religioso cristiano dalle usanze ultraconservatrici, come la totale indipendenza dalle apparecchiature elettroniche.
Non appena si diffuse la notizia, scoppiò una rivolta, anche contro la famiglia dell'assassino.
Non nel cuore di coloro che avevano ricevuto i corpi delle loro figlie morte o ferite. Andarono a consolare i genitori, i suoceri, la vedova e i figli dell'assassino suicida.
Con la vera intenzione di porgere l'altra guancia, quella della pace, quella del perdono, gli Amish andarono a confortare quei familiari.
I cuori infantili di quelle bambine avevano appena finito di battere, il loro sangue scorreva ancora lungo i muri e i banchi della scuola, e loro parlavano di non coltivare l'odio.
E non fu solo una cosa passeggera. Si preoccuparono tanto che aprirono un conto bancario per mantenere la vedova e i figli.
Chi può dire chi soffriva di più? Chi aveva avuto le figlie uccise o ferite o chi era rimasto sotto gli occhi e le manifestazioni di odio del mondo per gli atti folli di un marito e padre?
Quella comunità cristiana comprese tutto questo. E tese braccia di sostegno e conforto.
Giorni dopo, quando si svolse il funerale, insieme alla vedova, parteciparono all'evento trenta rappresentanti degli Amish, come atto di solidarietà.
Parte dei media commentò che era tutta una follia. Che era una comunità fuori dalla realtà e per questo aveva questo tipo di comportamento.
Un'altra parte ricordò che un uomo, in tempi lontani, in una Galilea distante insegnò che dovevamo amarci gli uni gli altri.
Ci disse che siamo tutti fallibili e quindi dobbiamo perdonarci a vicenda.
Fu così enfatico nel Suo insegnamento da stabilire che il perdono dev'essere concesso settanta volte sette.
Sulla croce, in piena agonia, si ricordò di chiedere perdono al Padre Celeste per tutti coloro che Lo trattavano così.
Lui stesso ritornò da coloro che Lo avevano rinnegato, abbandonato nell' ora finale, semplicemente per lenire i loro cuori sofferenti e spaventati.
Condivise nuovamente con loro il pane, il pesce. E consolò le loro anime.
Così hanno fatto gli Amish, nella loro trance di dolore. Seguaci di Cristo.
Redazione del Momento Spirita, com base sul resoconto di
un fatto accaduto nella Nickel Mines School, in Pensilvânia,
il 2 ottobre del 2006.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 31.5.2024.