Un conferenziere e scrittore, in una certa conferenza, raccontò una delle lezioni indimenticabili di suo padre.
In passato, come direttore di banca, aveva bisogno di visitare i suoi clienti. Nelle giornate calde, su strade polverose. Il suo mezzo di trasporto era una jeep.
Nessuna di queste moderne. Ci riferiamo a quella a quattro ruote motrici, nata per scopi militari nella Seconda Guerra Mondiale e successivamente utilizzata nei servizi rurali.
Quando suo padre tornava a casa, sul finire del pomeriggio, stanco e coperto di polvere, raccontava la sua giornata.
A volte aveva qualche problema con il suo veicolo ma raccontava sempre tutto con un sorriso.
Figlio, guarda come sono benedetto. Oggi la jeep si è rotta sulla strada. Grazie a Dio, non stava piovendo.
Oppure: Guarda come Dio è buono con me. Oggi la jeep è rimasta senza benzina e mancavano solo due chilometri ad un distributore di benzina.
E, concludendo il racconto, l'oratore diceva: Cosa ci ha insegnato?
Non è stato far finta che la realtà non avesse problemi, non è stato l'autoinganno di guardarsi intorno e alienarsi dalle difficoltà.
È stato il non farsi sconfiggere dalle difficoltà.
Gli bastava già solo il problema del carburante per infrangere le sue speranze.
La difficoltà con la rottura del motore della jeep era già sufficiente per farsi sconfiggere una seconda volta.
* * *
Tutto vero. Se abbiamo dei problemi, non ha senso lamentarsi o cercare di incolpare gli altri.
Lamentele e insulti ci faranno soltanto male. Male al nostro cuore, al nostro fegato, ai nostri organi nobili.
E risolvono qualcosa? Sappiamo di no. Dovremo risolvere il problema da soli. O, se non possiamo permettercelo, ci rivolgeremo a qualcuno.
Se si tratta di un veicolo in panne, chiameremo un carro attrezzi per portarlo all'officina più vicina.
Se si tratta di mancanza di carburante, beh, allora non potremo lamentarci di nessuno se non di noi stessi perché l'indicatore è visibile, segnalando la quantità di carburante che abbiamo nel serbatoio.
Sta a noi stare attenti e calcolare fino a che punto potremo girare con quella quantità.
Se è il mal tempo a sorprenderci, lungo il cammino, non servirà a nulla gridare, esasperarsi. La cosa migliore da fare è cercare un riparo, affinché la piena non ci travolga, o la bufera ci porti via.
Persino in questo, a volte, siamo un po' imprevidenti. La previsione del tempo ci aveva avvisato della possibilità di forti venti o temporali, a cui non abbiamo prestato attenzione.
Per vivere in pace con noi stessi, per non disperdere il prezioso patrimonio della macchina organica, stiamo attenti.
Usiamo la prudenza. Cerchiamo di essere previdenti.
E, se anche così, dovessero presentarsi problemi che sfuggono al nostro controllo, chiediamoci: Cosa posso fare per migliorare la situazione?
E, inoltre: Cosa possiamo imparare da questo fatto?
C'è sempre una lezione da imparare. Impariamo dalle esperienze degli altri, servendoci dei loro esempi, delle loro attitudini.
E anche dalle nostre. Questo ci permette di crescere, di progredire.
Ecco perché siamo qui. Per essere migliori ogni giorno, in tutto e in ogni cosa.
Redazione del Momento Spirita, da un racconto trato
dall'articolo Sublime transição, di Sidney Fernandes, dalla
Revista Reformador, anno 142, nº 2338, del gennaio 2024.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 29.5.2024.