Lei sognava di vedere, dal vivo e a colori, tutte le bellezze d'arte che i libri di scuola le mostravano.
La fenomenale scultura della Vittoria di Samotracia era una di queste.
Con le sue ali gigantesche, proiettate in avanti, gli spruzzi del mare sulla tunica di lino drappeggiata e incollata al corpo, una parte della tunica bagnata che scende lungo le gambe, finendo svolazzata dal vento, sulla sua schiena.
Una raffinata opera d'arte in marmo bianco.
Rinvenuta nel santuario dei grandi dei sull'isola di Samotracia, in Grecia, in una cavità rocciosa, in cima alla collina, si stima che sia stata scolpita tra il 220 e il 190 a.C.
Il nome Vittoria ricorda la dea messaggera del trionfo e della gloria ai vincitori dei campi di battaglia terrestri o navali.
Si innamorò anche dei colori forti, con i loro giochi di ombre e luci, nei dipinti del pittore italiano Caravaggio.
Nei suoi sogni, visitava ciascuna delle sue produzioni, che raffigurano realismo e temi religiosi.
Senza risorse che le permettessero anche solo di immaginare di poter vedere fisicamente tali opere, non smise mai di desiderare che i suoi sogni diventassero realtà.
Poi, un giorno, gli amici le regalarono un viaggio inaspettato in Francia.
E lei potè attraversare più di un ponte sulla Senna a Parigi, visitare la Cattedrale di Notre Dame, con le sue gargolle e le sue chimere, l'Arco di Trionfo, la Torre Eiffel.
Quante bellezze, indescrivibili. Guardò tutto con l'anima, registrando indelebilmente ogni dettaglio per non dimenticarlo più.
Così, quando arrivò al museo del Louvre, sentì l'incredibile avverarsi.
Ammirò sculture famose, come la Venere di Milo, con il suo mantello riccamente lavorato, i cavalli di Marly, il risveglio di Psiche grazie al bacio di Eros...
Si trattenne a lungo davanti alla Vittoria di Samotracia.
La massiccia struttura sembrava scivolare soavemente nel vento, con tutta la leggerezza della scultura greca.
Quasi si mise a contare gli schizzi d'acqua...
Quindi, si sedette nella sala, davanti ai colossali dipinti del Caravaggio.
Narciso, La Flagellazione di Cristo, La Morte della Vergine...
Rimase lì, contemplando, quasi incredula, che il suo sogno si stesse realizzando.
Vent'anni dopo, ha ancora la capacità di dettagliare le minuzie di ciò che ha visto e fotografato con un'anima desiderosa di arte e bellezza. E resta grata ai suoi amici che le hanno regalato questa gioia immensa.
* * *
La vita è così. Riserva molte sorprese. Succedono colpi di scena che trasformano l'oggi. Le opportunità si presentano quando meno te le aspetti.
Senza contare che la generosità di alcuni cuori trascende ogni aspettativa.
Questo resoconto, oltre alla gratitudine, mette in evidenza un altro elemento. La migliore registrazione che si realizza in questa vita non è l'acquisizione digitale, il video o la foto.
Il registro più duraturo è quello che fa l'anima, dimentica di ciò che la circonda, del vociare dei passanti indifferenti ai dettagli.
È il registro autentico, custodito nell'intimo e che può essere attivato, ogni volta che lo si desidera, per rivivere momenti di pura estasi, che rendono la nostra vita un'esperienza senza pari.
Hai mai provato a fotografare con l'anima?
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 17.5.2024.