Un giorno lasceremo questa Terra. Ma torneremo qui molte, molte volte.
Secondo il Maestro di Nazareth, non andremo via da qui, definitivamente, finché non avremo pagato l'ultimo centesimo, cioè non avremo completato il riscatto degli errori commessi su questo pianeta. O in un altro.
Dobbiamo metterci in regola con la Legge.
Ciò che può sembrare, a prima vista, un terribile castigo, è un dono perché, se questo mondo ci offre dolori, problemi quotidiani, è anche la casa che abbiamo imparato ad amare.
E alla quale siamo infinitamente grati. In maniera incommensurabile.
Chi di noi può ricordare quando è arrivato qui per la prima volta? In quali luoghi abbia già vissuto, in quali lingue si sia espresso, in quali culture abbia appreso dei valori?
Terra. Casa. Scuola.
C'è chi sta muovendo i primi passi verso l'alfabetizzazione. Ci sono altri, entrando al liceo. E altri ancora li incontriamo nei master e nei dottorati.
C'è chi sfrutta le ampie possibilità di apprendimento nella scienza, padroneggia la tecnologia, avanza in progetti che ci indirizzano verso un futuro meno manuale e più intellettuale.
Molti intraprendono le strade dell'arte e lasciano il segno nel mondo dell'architettura, della scultura, della letteratura e della musica.
Quanti di noi, però, hanno abbracciato la poesia più dolce che il mondo abbia concepito, i versi del Discorso della Montagna, stabilendoli come norma di condotta?
Quanti di noi hanno risposto all'invito di un Cantore Galileo, Direttore di un coro angelico, e che ha suonato innumerevoli volte le corde di quel liuto che era il lago di Tiberiade?
Quanti di noi hanno ascoltato la voce del Pastore e Lo hanno seguito, più o meno, per i sentieri terreni, in più vite?
Quando, finalmente, aderiremo pienamente a quel canto di pace che i messaggeri dal cielo annunciarono, in una notte quasi fredda, di un secolo lontano: Gloria a Dio nell'alto dei cieli, pace in Terra, buona volontà verso gli uomini?
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Terra amata! Abbiamo atteso tanto il Terzo Millennio, sognando un'era di pace, di concordia e di felicità tra le creature.
Pensavamo che, con il suo arrivo, le guerre sarebbero state abolite dalla faccia del mondo. Che le malattie fossero meno aggressive, che il dolore dei cuori venisse lenito, che il suono ritmato dei tamburi fosse sostituito da campane che annunciassero gioia e pace.
Ma il mondo continua a presentarci il volto delle controversie, che iniziano in casa ed esplodono in ambienti internazionali.
Continua ad offrirci rivoluzioni naturali, che distruggono paesaggi, incendiano foreste e falciano vite preziose, in un campo di desolazione.
Le malattie attaccano qui, esplodono là, sfidando la sapienza umana, consegnando bambini, giovani e adulti alla signora della morte.
Dov'è il tanto atteso Terzo Millennio?
Nelle nostre considerazioni, ci dimentichiamo che il Terzo Millennio è appena iniziato. Abbiamo mille anni per trasformare la nostra casa in un quasi paradiso.
Se ci riusciremo, solo noi possiamo dirlo.
Siamo noi, gli esseri intelligenti della Creazione, che dobbiamo costruirlo. Non domani, non nella nostra prossima esperienza terrena.
Oggi, qui, adesso, mentre ci troviamo in cammino.
Pensiamoci e mettiamoci al lavoro.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 5.2.2024.