Il 22 febbraio 1862, a Parigi, lo storico francese Ernest Renan ebbe modo di parlare di Gesù, presentandoLo come un Uomo Incomparabile.
Un Uomo senza pari, che visse la sua infanzia in una piccola cittadina di provincia, politicamente dominata dal potere romano.
Da quel momento in poi la città sbiadita acquistò fama e divenne nota in tutto il mondo.
Ernest Renan scrisse:
Tutti gli eserciti che hanno mai sfilato per questo mondo; tutte le flotte che hanno già solcato i mari; tutti i parlamenti che si siano già riuniti; tutti i monarchi che hanno già regnato; tutti insieme, non hanno influenzato la vita dell'umanità su questo pianeta in modo così potente come ha fatto questo personaggio immortale.
È conosciuto come Gesù, il figlio di Giuseppe e Maria. Ha lavorato come falegname fino all'età di trent'anni. Ha plasmato il legno, trasformandolo in strumenti per altri uomini, dimostrando, fin da piccolo, di essere nato per servire.
Per quasi tre anni ha diffuso la verità, utilizzando parole semplici e immagini perfettamente conosciute dalle persone che Lo ascoltavano.
Ha parlato delle pecore e dell'ovile, identificandosi come il Buon Pastore, colui che conosce le Sue pecore e si rallegra per il ritorno di quella momentaneamente dispersa dal gregge.
Ha rivelato a tutti gli uomini la discendenza divina, presentando il Creatore come il Padre di tutti noi. Padre che è amore, che ama tutti gli esseri e che distribuisce le Sue benedizioni su tutti i quadranti della Terra.
Non ha mai scritto un libro e, eppure, i Suoi detti e le Sue azioni, riportati da storici speciali del Suo tempo, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, hanno attraversato le epoche e i secoli, giungendo fino all'Umanità di oggi.
Poeta, ha recitato versi la cui bellezza non è mai stata superata. E ha lasciato in eredità agli uomini le beatitudini.
Nel lasciare la propria casa, ha conquistato il mondo con il Suo esempio e ha fatto della casa dei Suoi amici e sostenitori la Sua propria casa, onorandoli con la Sua presenza.
Non ha mai frequentato un'Università eppure nessuno ha parlato con tanta sapienza così come ha fatto Lui.
Conosceva la scienza degli uomini e la scienza dello Spirito. Pertanto, ha indicato lo scopo ultimo di tutti gli esseri: la conquista del Regno di Dio, che si trova nell'intimo di ciascuno di noi.
Non ha viaggiato più di trecento chilometri oltre i confini del luogo in cui viveva. Nonostante ciò, ha diffuso i semi della Buona Novella lungo le rive del Giordano e di Tiberiade, raggiungendo valli e monti, oltrepassando le frontiere.
È morto inchiodato ad una croce. Croce che era sinonimo di degrado e che Lui, con la Sua morte, ha trasformato in simbolo di estrema rinuncia, poiché ha offerto la propria vita in olocausto, per amore delle verità che insegnava.
Sono passati più di venti secoli e ancora oggi Lui continua ad essere la figura centrale della cultura umana.
Era così grande che non rientrava nella storia. È divenuto il divisore del tempo, che gli uomini hanno iniziato a contare come prima e dopo la Sua nascita.
Maestro e Signore, ha insegnato che il più grande nel regno dei cieli è colui che più serve i suoi fratelli. E che la gloria più grande è Amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi.
Redazione del Momento Spirita, prendendo spunto dalla
presentazione del libro Vida de Jesus, di Ernest Renan,
ed. Martin Claret.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 18.12.2023