Ci siamo mai resi conto di come, per gran parte della giornata, o addirittura per la maggior parte dei nostri giorni, andiamo in giro con la maschera della preoccupazione stampata sul viso?
Chi ci guarda, giorno dopo giorno, forse può anche pensare che siamo infelici.
Infelici perché dobbiamo lavorare molto, perché abbiamo tante bollette da pagare, perché i nostri figli chiedono più di quanto possiamo dare, perché non ci sentiamo realizzati professionalmente, perché non abbiamo superato l'esame per il quale abbiamo studiato così tanto.
Infelici perché la relazione non ha funzionato, perché il Natale si avvicina, non siamo in buoni rapporti con la nostra famiglia e non sappiamo come né dove passeremo questi giorni in cui tutto il mondo festeggia, sorride, scherza, si scambia regali.
In verità, molti di noi portano il peso del mondo sulle spalle fino a piegarsi verso terra.
Tuttavia, dovremmo allenarci, nella Palestra di Dio, a sollevare il nostro viso.
Se lo facessimo, potremmo notare i rosai in fiore nel giardino del nostro vicino, alcuni uccellini appena usciti dal nido, che provano i primi voli tra i cespugli.
Potremmo accorgerci che il sole splende e sentire la carezza del suo calore sul nostro volto. Semplicemente, sentire.
Offrire regali, senza una data prestabilita, senza guardare il calendario è tipico di chi ama. E nessuno ci ama più di Dio, nostro Padre.
Un Padre così amorevole che, nella giungla di pietra, fa germogliare un piccolo fiore dal minuscolo foro del muro invecchiato. Solo, ma tanto rigoglioso.
Per tutti coloro che passano si riempie di colore e si mette in mostra.
Sul prato della piazza, i petali caduti dell'ipe creano bellissimi acquerelli.
Quando passeggiamo lungo il viale di alberi frondosi, un vento gentile scuote i rami e sparge piccole foglie al nostro passaggio.
Siamo persone così importanti che per salutarci ci viene offerta una pioggia di coriandoli naturali?
Sì, siamo molto speciali. Figli del Padrone dell'Universo. Figli generati nella Luce e benedetti ogni giorno con il dono della vita, con la carezza del vento, il fragore della tormenta, la composizione artistica delle nuvole, l'immenso cielo azzurro e una notte di stelle.
Tutto questo è qui, intorno a noi. Continuiamo a sentirci tristi perché non guardiamo oltre, non solleviamo il viso, non ci permettiamo di vedere la bellezza che ci circonda.
Sì, ci troviamo in un mondo in cui, come ha affermato Gesù, avremo afflizioni.
Ma non solo afflizioni. Per rinfrescare il caldo, Dio provvede una brezza leggera.
Per alleviare il dolore della nostra anima, Lui ci offre molti regali.
Esattamente come fa chi ama, ogni volta che il cuore ne sente il bisogno.
Sono così tanti regali e così costanti, che ci dimentichiamo di esserne grati, dimentichiamo che Lui esiste e ci ama.
Quando ci penseremo, quando inizieremo a godere dei tanti gesti d'affetto, ogni giorno, sentiremo che i nostri dolori diventeranno meno intensi, i nostri fardelli meno pesanti.
Godiamoci i regali di Dio, in questo momento, ringraziando il dono dell'udito, che ci permette di ascoltare questo messaggio.
Il dono della visione che ci permette di vedere le meraviglie dei cieli e della Terra.
Il dono della vita. Regali di Dio. Siamone grati.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 10.11.2023.