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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Il bene che è alla nostra portata

Certamente abbiamo già sentito parlare della norma di condotta: Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.

Molti leggono questa raccomandazione e dicono che cercano di non far male a nessuno, almeno non intenzionalmente.

C'è però un dettaglio che merita la nostra attenzione.

Il consiglio dato da Gesù, riportato dall'evangelista Matteo, è il seguente:

Qualunque cosa dunque volete che gli uomini facciano a voi, fatela anche voi a loro, perché questa è la legge e i profeti.

C'è una sottigliezza di suprema importanza. Vediamo che la proposta di Gesù è positiva, invita all'azione: Fatelo voi a loro.

Naturalmente il non fare agli altri è implicito nell'idea, ma non è ciò che il Maestro ha voluto sottolineare.

Lui conosceva l'anima umana nel suo intimo.

Siamo esseri di aspettative. Siamo esseri ancora presi dall'egoismo, cioè facciamo delle scelte pensando al nostro bene, anche se questo significa male agli altri.

Sapendo questo, il Grande Educatore ci propone di fare agli altri esattamente quello che vogliamo che facciano a noi.

Il verbo è fare. Chiama ad un'azione per il bene.

Anche se non fare qualcosa agli altri può portarci ad un certo accomodamento e ad un conseguente comportamento egoistico, la proposta del Maestro è dinamica, imperativa e urgente.

Non c'è dubbio che esiste un certo progresso morale quando si evita di commettere grandi mali. Tuttavia, abbiamo forse fatto tutto il bene che era in nostro potere?

Non fare nulla quando si può è il risultato della nostra imperfezione. In un certo senso, questo è ancora una sorta di male.

Non c'è nessuno che non possa fare il bene. Solo l'egoista non trova mai l'opportunità di praticarlo.

Ci basta essere in contatto con altri uomini per avere l'opportunità di fare del bene.

Ogni giorno sulla Terra ci offre questa possibilità se non siamo accecati dall'egoismo.

Fare il bene significa essere utili, per quanto possibile, ogni volta che un aiuto si rende necessario.

Siamo sempre disposti a fare del bene?

Riusciamo a posizionarci come strumento di bene sulla Terra?

Siamo fra coloro che lavorano per la vita, la società, il bene comune?

Chi non lavora, dà da fare, diceva una volta il dolce Chico Xavier, un modello di disponibilità nel fare del bene.

Fu uno di quegli indimenticabili esempi di dedizione totale agli altri, di fare ciò che era alla sua portata e ancora di più.

Senza risorse materiali, con una salute cagionevole e in mezzo alle voci dello scetticismo, divenne grande.

Grande perché pensava al suo prossimo e andava al suo incontro fornendogli aiuto materiale. E, soprattutto, conforto.

E noi? Abbiamo fatto tutto il bene che è alla nostra portata?

Abbiamo osservato intorno a noi quanto c'è da fare, quanto possiamo collaborare, quanto possiamo essere utili?

Le occasioni non mancano. Non mancano le persone bisognose, a cominciare dall'interno delle nostre case fino alle regioni abbandonate della nostra propria città.

Possiamo diventare agenti del bene sulla faccia della Terra.

Basta guardarsi intorno e scoprirlo. Qualcosa di piccolo, qualcosa di grande. Un'azione. Qualcosa che migliorerà la vita di qualcuno e migliorerà il mondo.

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 20.10.2023

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