A volte ci riferiamo a una persona entusiasta come qualcuno che è euforico, troppo animato, eccitato, un po' fuori dalla realtà.
Se però andiamo a cercare il significato etimologico della parola entusiasmo scopriremo che significa: avere un dio dentro di sé. Che bella sorpresa, vero?
I greci credevano che il successo di qualsiasi impresa potesse essere garantito se ci fosse qualcuno entusiasta, qualcuno che ricevesse l'intervento positivo degli dei.
Avere un dio dentro di sé è un'espressione che può significare molte cose, racchiudendo innumerevoli idee.
Possiamo, riflettendo, identificare chi ha un dio dentro di sé come qualcuno che ha trovato gioia, soddisfazione in quello che fa, disponibilità, forza di volontà, coraggio per superare gli ostacoli, ottimismo, fede.
Entusiasti sono stati tutti quegli uomini e donne che, nel corso della storia, hanno dedicato e dedicano le loro energie ad imprese al servizio del bene, delle comunità, della natura, della vita, insomma.
Entusiasta era Francesco d'Assisi che, nel dodicesimo/tredicesimo secolo, rivoluzionò i concetti di carità e d'amore verso il prossimo, donandosi completamente all'ideale da lui abbracciato.
Entusiasta era Martin Luther King Jr, che lottò per difendere i diritti sociali delle persone di pelle nera e delle donne, combattendo pregiudizi e razzismo.
La sua era una lotta pacifica, basata sull'amore per il prossimo, come via per costruire un mondo migliore, strutturato sull'uguaglianza dei diritti sociali ed economici.
Entusiasta era Albert Sabin, grazie al cui lavoro la paralisi infantile è stata debellata in un gran numero di paesi.
Entusiasta era Vincenzo di Paola, con la sua visione globale del bisogno e della povertà. Entusiasta era il medium Francisco Cândido Xavier, che ha servito il prossimo per decenni e decenni.
Entusiasta era Zilda Arns, morta prendendosi cura dei suoi fratelli ad Haiti.
Entusiasti, anche se sconosciuti al grande pubblico, sono quegli uomini e quelle donne anonimi, capaci di rendere felice un bambino, di trasmettere coraggio ai deboli, di portare gioia e conforto agli ammalati, di restare in silenzio, serenamente, per evitare un conflitto in casa o al lavoro.
Avere un dio dentro di sé significa non perdere la speranza nell'essere umano, nonostante tutto ciò che vediamo nella vita e ciò che seguiamo attraverso i media. È provare ad alzare la testa per vedere oltre, con occhi per vedere, rinnovando la fiducia in se stessi, in Dio e nell'altro.
Essere entusiasta significa avere chiarezza di visione sul futuro e fiducia nelle proprie capacità interiori. Significa intraprendere la costruzione di un progetto che rispecchi il bisogno, ma che preveda le possibilità di successo. Significa avere la certezza che l'aiuto dall'Alto arriverà.
Coltivare un dio dentro di sé, oltre ad essere necessario, è essenziale e richiede il nostro impegno nella preghiera, nella meditazione, nell'incontro con l'altro, nella perseveranza nell'opera del bene, nell'esercizio della comprensione.
Essere entusiasta rappresenta, in prima e ultima istanza, esser vivo, consapevole delle lotte e della necessità di affrontarle.
Facciamo sì che in questi giorni di transizione, che stiamo attraversando, possiamo coltivare l'entusiasmo per la vita, nella certezza che non siamo soli, perché esiste un dio dentro di noi.
Redazione del Momento Spirita, con base sul cap. 9
del libro Cotidiano em reflexões espíritas, di
Sandra Maria Borba Pereira, ed. FEP.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 15.9.2023