La postura di un direttore d'orchestra è, di solito, quella del corpo eretto, con la colonna vertebrale allineata e le spalle squadrate.
Le braccia sopra la vita e leggermente arcuate, in posizione comoda e flessibile per l'esecuzione dei gesti.
I movimenti della mano destra guidano gli strumentisti sulla battuta e sulla velocità di esecuzione, fondamentali per garantire la coesione dell'orchestra.
La mano destra appartiene alla bacchetta, il bastoncino o asticina utilizzata dal direttore d'orchestra. Quando si muove verso l'alto, segnala ai musicisti che l'inizio di una battuta è vicino.
Il movimento segnala anche il carattere del suono, rendendolo, ad esempio, più agitato, espressivo o soave. Per far ciò, può disegnare archi piccoli o ampi, in modo calmo o agitato.
A sua volta, la mano sinistra si muove per completare la guida ritmica della destra. Segnala per ogni famiglia di strumenti, gli ingressi ed i tagli.
Chiudere la mano sinistra indica ai musicisti di fermare delicatamente l'esecuzione. Muoverla, rapidamente, segnala un taglio netto.
La tecnica della direzione d'orchestra funziona più o meno così.
Per chi guarda, è uno spettacolo unico osservare il direttore d'orchestra. Arriva sul palco, saluta il pubblico, che lo applaude.
Quindi, si volta verso l'orchestra e inizia la magia. Con la sua bacchetta magica comanda lo spettacolo.
Il suo corpo si muove al ritmo delle battute.
Dondola la testa. A volte i suoi piedi si alzano, sembra che vogliano staccarsi da terra, come se fosse un ballerino che vuole volare.
Stabilisce il ritmo, comanda l'ingresso degli strumenti, ognuno al momento giusto, in totale armonia.
Poi, muove dolcemente il suo corpo, come se stesse ballando con la sua amata. La mano sinistra oscilla, come in un gesto avvolgente. Il suo viso sembra in estasi.
La bacchetta va su e giù, delicata. Sono i violini che entrano, piano, in una melodia quasi impercettibile.
Quindi gli strumenti a fiato, vibranti, le percussioni...
E lui continua, col suo comando frenetico... O soave...
I musicisti seguono le sue indicazioni, con un unico obiettivo: tradurre fedelmente l'ispirazione dei compositori di cui eseguono i brani.
Un violino piange solitario, come un mattino che vuole svegliarsi, davanti alle carezze del sole.
Ed ecco un dialogo tra il direttore d'orchestra e il primo violino.
Poco dopo, con una cadenza romantica, la bacchetta chiama a raccolta tutti gli strumenti.
Quando si assiste ad un concerto, non si sa mai cosa ammirare di più: l'esibizione di quel comandante, l'esecuzione di ogni musicista, la melodia che ci avvolge.
Ad un certo punto lui si gira verso il pubblico e la bacchetta comanda il battito delle mani, al ritmo giusto. I presenti partecipano, emozionati, sorridenti.
Siamo parte dello spettacolo. Diventiamo una cosa sola: pubblico, musicisti, direttore d'orchestra.
* * *
Quanto sarebbe straordinario se si facesse lo stesso in termini di Umanità.
Il nostro Direttore d'orchestra si chiama Gesù. La Sua bacchetta è il Vangelo che sparge amore mentre s'innalza, vibrante, o scende, delicata, comandando: Ama... Ama...
In mezzo al tumulto, il comando energico: Persevera.
In mezzo alle calunnie stabilisce: Avanti.
E, all'unisono, ripete e ripete la stessa battuta: Perdona...
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 12.9.2023