Madre... Sono solo cinque le lettere di questo benedetto nome. Anche il cielo ha cinque lettere eppure contiene l'infinito.
Per lodare nostra madre, tutto il bene che si dice non sarà mai tanto grande quanto il bene che ci vuole.
Una parola così minuscola, le mie labbra lo sanno bene, che sei grande come il cielo e soltanto più piccola di Dio!
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La storia di Ada Keating, di novantotto anni, e del suo primogenito Tom, di ottantanni, è la prova di quanto forte e bello possa essere il legame tra madre e figlio.
Attualmente, entrambi vivono nella stessa casa di riposo a Liverpool, nel Regno Unito. Tom non si è mai sposato e non ha avuto figli. A causa della sua malattia, ha dovuto trasferirsi nella casa di riposo.
Nell'occasione sua madre non ha avuto dubbi: si è trasferita da suo figlio per poter prendersi cura di lui.
Do la Buonanotte a Tom tutte le sere nella sua stanza, e la mattina lo sveglio con un bacio e un Buongiorno, riferisce la dedicata madre.
E dice Tom: Ora sono ancora più felice di avere mia madre vicino. È davvero ottima a prendersi cura di me. La amo infinitamente.
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Gesù, il Rabbi di Galilea, conoscendo il vero valore delle madri, sul legno della croce ci ha affidato la Sua propria Madre.
Sulla croce, cerca teneramente gli occhi di Maria: Madre, ecco tuo figlio.
In seguito, cerca gli occhi di Giovanni: Figlio, ecco tua madre.
In quel momento, Gesù rivela la sacra missione di Maria, estendendo la sua maternità a tutti noi, lì rappresentati dal discepolo.
In tutte le madri, troviamo le mani accoglienti della Santissima Madre.
Madri che, amando disinteressatamente, rinnovano l'Umanità nel loro grembo e, attraverso il loro cuore amorevole, rivelano il mondo ai loro figli.
Madri che, dedicate, cullano i figli che tra le loro braccia crescono. Allo stesso tempo, con il loro esempio, vegliano su tutta l'Umanità che si sviluppa e progredisce.
Madri che sorridono; che piangono; che lasciano partire i loro figli; che li accolgono a braccia aperte; che soffrono; che perdonano; che sono accolte; che, a volte, vengono abbandonate.
Ma che mai, e poi mai, dimenticano o smettono di amare i figli che il Creatore ha loro affidato.
Grazie infinite, Signore, per le nostre madri. Attraverso di loro riceviamo il soffio della vita, di cui Tu sei fonte, sostentamento e meta.
Aiutaci a riconoscere in loro la Tua presenza, il Tuo amore, la Tua generosità, la Tua misericordia.
Volgi il Tuo sguardo, Padre, alle madri che soffrono per l'ingratitudine, a quelle che, inginocchiate accanto ai loro figli malati, pregano e sperano in Te.
A quelle che hanno le mani incallite dal duro lavoro, per offrire nutrimento ai germogli del Tuo amore, e a quelle che non Ti conoscono.
Volgi il Tuo sguardo a tutte le madri, Signore.
Che dalle Tue mani, uomini e donne, imparino a coltivare la maternità, perché nascano da loro il bene, la giustizia, la carità, la verità, l'amore e la pace.
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Madre, il tuo nome ha solo cinque lettere: M, di Maria, l'esempio; A, di amore, il sentimento che ti muove; D di dedicazione; R di rispetto, E di educazione, perché ci educhi a volare, a sognare, a pensare.
E sai, madre, che in ogni volo, in ogni sogno, in ogni pensiero ci sarà il seme che hai piantato e i cui frutti si moltiplicheranno per tutta l'eternità...
Redazione del Momento Spirita, con base sui
dati biografici di Ada Keating e citazione di versi
della poesia Mãe, dal libro Lili inventa o mundo,
di Mário Quintana, ed. Gaudí.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 3.7.2023.