Una strada con un solo isolato. Tra le case ben dipinte, giardini fioriti, una attira l'attenzione.
Stona fra tutte le altre. Maltrattata, sporca.
In quello che una volta era un giardino, le erbacce crescono alte e ondeggiano al vento.
Sul marciapiede esterno, anche l'aiuola è stata invasa dalle erbacce, che crescono in abbondanza, senza che nessuno venga a toglierle.
È la casa di un anziano. Non sappiamo esattamente la sua età, ma il suo aspetto trasandato, la barba e i capelli troppo cresciuti gli conferiscono l'aspetto dell'invecchiamento.
Tutto in lui corrisponde alla desolazione che lo circonda. O lui stesso l'ha creata così, per fondersi con la sua tristezza?
Ci chiediamo cosa deve aver portato questa creatura ad abbandonare tutto in questo modo. Se la casa si presenta così all'esterno, come sarà all'interno?
Polvere, vestiti caduti sui mobili, piatti da lavare...
Non lo sappiamo. Quello di cui siamo certi è che quel cuore dev'essere stato colpito da molto dolore.
Chi avrà consegnato nelle braccia della morte: la moglie, i figli, i genitori?
Perché si lascia abbracciare dalla malinconia, dai giorni grigi della nostalgia senza consolazione, fino all'abisso della depressione?
Eppure, nel suo giardino c'è un messaggio. È un manacá che esplode in fiori di varie tonalità lilla. Alcuni petali adornano il terreno.
E allora capiamo. Per via di quel cuore amaro e infelice, Dio ha ordinato al manacá di sorridergli ogni giorno.
Ed eccolo lì, che dice: Guardami. In mezzo alla desolazione, fai come me. Sorridi. Torna a vivere.
Il mondo ti riserva ancora il suo incanto. Non rinunciare alla vita, che è il dono sacro di Dio.
* * *
C'è chi, fra di noi, è come quell'uomo solitario. Si rannicchia nella sua infelicità e non nota nient'altro.
Non vede il sole che splende, scaldandolo; il passerotto che vola sulla sua veranda e sparge i suoi trilli senza sbagliare una sola nota, senza stonare.
Non presta attenzione al cane che viene a leccargli le mani, alzando le zampe, come in un abbraccio.
Non risponde al saluto del vicino, che vorrebbe rompere il suo silenzio.
Per molto tempo abbiamo immaginato che Dio si manifestasse agli uomini, emergendo dalle nuvole, tra squilli di tromba e visioni spettacolari.
Lui, però, opera solo nell'intimità della nostra coscienza, e usa ciò che ci circonda per attestare la Sua Provvidenza nei nostri confronti.
La natura in festa, il vicino che prova a parlarci, un film che evoca i miracoli della vita quotidiana.
Sì, Dio non ci abbandona mai.
Ci invia costantemente i Suoi messaggi.
Se guardiamo adesso dalla finestra di casa nostra, della macchina o dell'autobus, cosa vediamo?
Gli alberi che ondeggiano e lasciano cadere le foglie, delicatamente, come in una gioiosa pioggia d'estate.
Un passero poggiato su di un ramo, facendo vibrare il flauto magico della sua gola.
Un bambino che corre, felice, in fuga dalla bambinaia che cerca di abbracciarlo.
Qualcuno che cammina, zaino in spalla, fischiettando una canzone...
Messaggi di Dio per rallegrare la nostra anima ed illuminare la nostra giornata.
Pensiamoci su ed esercitiamo occhi e orecchie perché solo chi ha occhi per vedere, vede. E solo chi ha orecchie per intendere, intende.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 17.3.2023.