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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone La mia vita è il mio messaggio

Nel fare un bilancio della sua esistenza, e quando fu interrogato su quale messaggio avrebbe lasciato per l'India, il grande Mohandas Gandhi rispose: La mia vita è il mio messaggio.

Il grande pacifista non ha scelto le parole, non ha scelto le lezioni, non ha scelto le formule. Ha lasciato il suo esempio, i suoi passi, la sua vita.

Gli esempi sono più forti delle parole, sono più forti degli scritti e delle ricette.

Quando qualcuno è capace di vivere il proprio messaggio, diventa allo stesso tempo messaggero e messaggio. Diventa forza e fortezza contemporaneamente.

Lasciare la vita come messaggio è seguire il cammino della coscienza in pace e, in fin dei conti, in sicurezza, senza alcun sotterfugio, poter dire di non dover nulla a nessuno.

La vita come messaggio va anche oltre il non dovere. Raggiunge anche la sfera dell'affermazione: Ho fatto tutto ciò che era in mio potere.

L'azione è necessaria per crescere. Non basta non fare il male. È necessario fare del bene, amare, smussare gli spigoli, rafforzare i legami, emettere luce ovunque.

I padri e le madri devono fare del loro meglio per essere messaggi vivi per i loro figli. Questo non richiede la perfezione, poiché non è ancora alla loro portata. Richiede solo attenzione ai passi, serietà negli impegni, osservazione degli errori, per imparare da essi.

Persone che hanno una certa visibilità nel mondo, artisti, politici, leader, tutti devono prestare attenzione alle parole di Gandhi.

Tutti hanno preso un impegno con le folle, perché le loro azioni, le loro parole, il loro modo di vivere sono copiati da molti.

Anche in ambito minore, a volte, siamo un riferimento per tanti che si rendono conto del nostro esempio, che notano i nostri valori, e noteranno se ciò che diciamo è diverso da ciò che viviamo.

Se, in tutto il lavoro di Gandhi in Sud Africa e poi in India, si fosse esaltato una sola volta, usato la violenza in una sola occasione, tutto il suo messaggio sarebbe stato compromesso.

Tuttavia, ciò non è accaduto. È stato in grado di prendere pugni e subire violenze morali senza bisogno di ritorsioni. Porgeva sempre l'altra guancia, ricordando un altro grande Maestro che ha anche fatto della Sua vita il Suo messaggio.

Gesù, contrariamente a quanto dicono molti, non è morto per salvarci. Ha vissuto per donarci l'itinerario per la salvezza delle nostre vite.

Sì, il Suo esempio è il grande copione che ci ha lasciato, il Suo grande messaggio, al punto che l'uomo che vuole diventare un vero agente del bene si deve chiedere quotidianamente:

Cosa farebbe Gesù al mio posto? Cosa farebbe in questa stessa situazione?

Le risposte non sono facili e semplici, è chiaro, ma la domanda stessa è potente ed è già la metà del viaggio.

*   *   *

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. - Disse, un giorno, il grande liberatore dell'India.

Se vogliamo vedere il mondo trasformato, iniziamo da noi questo cambiamento.

Come siamo? Meglio di ieri? Pronti per la Nuova Era? Disposti ad essere uomini di bene?

 

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 17.1.2023.

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