É incredibile come ad ogni nuovo mattino la natura si svegli in festa!
C'è un animo, un'attesa, una gioia nelle Divine Creazioni, che contagia chi ha occhi per vedere.
La natura capisce quanto è grandiosa la vita.
Tuttavia, ci fu un'alba, molto tempo fa, che superò tutte le altre.
Era di primo mattino, quando Lei lasciò la stalla, portando tra le braccia un piccolo fagotto di panni.
Una giovane madre, a passi lenti e attenti, contemplava il cielo terso e respirava l'aria fresca, con un'espressione di gratitudine.
Portava in braccio il Figlio che già faceva germogliare l'amore in tutta la sua magnificenza, nella Sua anima fanciulla.
Sollevò il panno che proteggeva il viso delicato del bambino, affinchè anche Lui fosse baciato dalla freschezza mattutina.
Era stata benedetta con l'opportunità di essere madre, un dono unico.
Così madre Gaia, la nostra casa planetaria, riceveva lì il Più Grande tesoro di tutti i tempi.
Come se la scultura portasse lo Scultore nel palmo delle sue mani.
È anche interessante come l'astro-re lanciasse i primi raggi vitalizzanti su quelle terre del Medio Oriente terreno.
La sabbia del deserto, le case, gli utensili domestici, i tessuti chiari degli abiti: tutto rifletteva la grandezza del sole.
Tuttavia, quando il chiarore raggiunse Quel Bambino, accadde qualcosa di sorprendente. Non si sa con certezza quale fenomeno fosse.
Non si sa con certezza se fu la pelle bianca del Bambino a far risplendere la luce gialla del sole, o se c'era un altro sole dentro il Neonato che illuminò, dominante, l'astro-re del nostro sistema planetario.
Per la prima volta, dicono alcuni, Febo, il dio romano, conduttore del carro del sole, si inchinò davanti ad un altro chiarore, molto più grande del suo.
E l'aurora non fu più la stessa dopo quel giorno.
Lui ci ha donato nuovi mattini.
* * *
Quell'alba fu un'altra prova dell'amore del Creatore nei nostri confronti.
Se non comprendiamo ancora Dio come l'Intelligenza Suprema, Causa di tutte le cose, sovranamente giusto e buono, pensiamo al dono di quel mattino.
La Terra ricevette uno Spirito che aveva raggiunto il più alto grado di perfezione. Ricevette un Maestro e anche un Amico.
Qualcuno che venne ad orientare ma, soprattutto, a consolare chi ancora non aveva capito cosa fosse l'esperienza terrena e tutte le sue sfumature educative.
Qualcuno che veniva a portarci la certezza di un Creatore gentile e non vendicativo. E che governava l'Universo con leggi altrettanto sicure.
Abbracciò, sollevò, servì. Rispose senza lamentarsi.
Incompreso, comprese. Maltrattato, si prese cura di tutti. Odiato, amò senza riserve.
Lui ci ha donato nuovi mattini, insegnandoci a guardare la natura in festa, avvicinandoci al Padre come figli che sanno ringraziare e comprendere la Sua infinita grandezza.
Ci ha portato a volgere il nostro sguardo verso i campi, i gigli, gli uccelli. E anche verso il prossimo sconosciuto, verso il fratello di cammino che ci offre l'opportunità di servire.
Lui ci ha donato nuovi mattini...
Facciamo in modo da saper usufruirne in tutta la loro esuberanza ed energia.
Possa ogni mattino essere una rinascita.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 12.12.2022.