Le Tue strane parole meritano ancora le nostre riflessioni. Abbiamo passato molto tempo a discutere sugli appunti di Matteo e Luca. Saranno state proprio quelle le parole pronunciate?
Accanto a Te c'erano tre Apostoli. Gli stessi che sono stati con Te in altri momenti di straordinaria importanza, come la trasfigurazione sul monte Tabor, nell'intimità della casa di Jairo, chiamando sua figlia a ritornare nel corpo fisico...
Testimoni oculari, uditivi: Pietro, Giacomo e Giovanni.
Ci chiediamo se quelle orecchie timorose non si siano sbagliate, soprattutto dopo i discorsi che avevi fatto durante quella celebrazione pasquale.
Allontana da me questo calice!
Le parole ci davano fastidio ogni volta che leggevamo che Tu, l'Ambasciatore dei cieli, l'unico Essere perfetto che la Terra ha conosciuto, le avevi pronunciate.
Ci venivano in mente i martiri che avevano inondato di sangue le arene del circo. I Tuoi seguaci, che cantavano, mentre le bestie affamate si avvicinavano, rapide, per attaccarli.
Nessuna paura in coloro che sono stati torturati lentamente, dal fuoco, flagellati, crocifissi. Solo la fermezza della fede e la certezza che sarebbero entrati gloriosamente nella Spiritualità.
Come credere che il Pastore, Modello e Guida, abbia esitato nel momento della testimonianza?
Degli studiosi hanno pensato a traduzioni equivocate e che le parole non sarebbero esattamente quelle.
Ma poi qualcuno ci ha ricordato che Tu sei il Governatore Planetario. Tu sei il Pastore di questo immenso gregge che popola la Terra fisica e spirituale. Miliardi di anime.
A quell'epoca non eravamo in tanti, ma Tu Ti rivolgevi al Padre della giustizia, della misericordia e della bontà. E la Tua supplica era per quello e per tutti i millenni a seguire.
Nel rivolgerti a Lui, ora comprendiamo che non chiedevi per Te, Roccaforte morale. Vedevi ciò che ti circondava e i secoli futuri.
Pregavi per noi, le Tue pecore. Allontana da me questo calice, era la Tua supplica per l'Umanità, per il Tuo gregge perché intravedevi il futuro e tutte le pene che ci avrebbero raggiunto.
Risultato della nostra ignoranza, del male che avevamo seminato.
Questa era la Tua vera preghiera. Chiedevi per noi, per coloro che erano transitati sulla Terra e coloro che sarebbero venuti dopo.
Pregasti il Padre perché il calice di queste pene non ci raggiungesse perché Tu ci ami e chi ama soffre con la sofferenza dell'amato.
Tuttavia, sapevi delle nostre necessità di soccorso, di comprensione. Perciò hai completato: Però, non sia come Io lo voglio , ma come Tu vuoi.
La Volontà del Padre, che Tu ben comprendevi essendone il mediatore sulla Terra.
Ora ti capiamo, Gesù, e più che mai, riconosciamo quanto ci ami, come Ti preoccupi per noi.
Quante pene avremmo potuto evitare se il nostro egoismo, la nostra ambizione, la nostra follia fossero stati minori!
In questi giorni di pandemia, lutto, morti, siamo certi che continui a vegliare su di noi, a pregare per noi.
Gesù, resta con noi, in questo tempo triste che viviamo. Aiutaci a non soccombere alla paura, all'insicurezza.
Rafforzaci la fiamma della fede e mandaci il sole della speranza.
Resta con noi, Pastore Celeste.
Redazione del Momento Spirita, con citazione
dal Vangelo di Matteo, cap. 26, vers. 39.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 20.6.2022.