Se incontrassi in giro i miei occhiali
Forse capiresti meglio
Perché dico che c'è fascino in ogni cosa e in ogni luogo.
Nei fiori di ipê sparsi per terra
E in quelli che ancora, dall'alto dei rami,
Cercano di capire quelli che se ne sono andati
Nella pioggerellina sottile che si mescola al sudore di quella donna
Invisibile e il suo carrello di riciclaggio,
Portando la redenzione per le strade della metropoli inquieta.
Nell'arte della poesia sul muro,
Che è capace di sollevare teste pesanti,
E far leggere loro la parola ala.
Nel cipiglio del padre che si trasforma a fine giornata, sul
Marciapiede, davanti alla scuola.
È la figlia che gli arriva tra le braccia, soddisfatta, sana e salva.
Se incontrassi in giro i miei occhiali
Forse capiresti meglio
E chissà, potresti anche imparare a guardare tutto così,
Come ho cercato d'imparare:
Lasciando gli occhiali sul comodino.
* * *
Ci sono molti modi di guardare tutto nella vita.
E passano tutti attraverso le lenti di quegli occhiali di ognuno di noi.
Lenti millenarie, lenti scolpite dal tempo, dall'esperienza dell'anima immortale.
Lenti che possono essere migliorate per guardare più lontano, che possono essere regolate per vedere più da vicino, smettendo spesso di giudicare, in anticipo, senza aver visto meglio.
Quante cose diciamo che vediamo meglio col passare del tempo... Beh, sono i nostri occhiali che migliorano, educando la nostra vista.
Quindi il nostro messaggio è molto semplice.
È possibile vedere, interpretare e vivere le esperienze della vita, in modi diversi, cambiando le nostre lenti.
Non si tratta di ingannare se stessi o addirittura di distorcere la realtà, come qualcuno potrebbe voler sostenere.
Ciò che chiamiamo realtà è un miscuglio di fatti, avvenimenti, circostanze, con percezioni, sentimenti ed interpretazioni proprie di ciascuno di noi.
È qualcosa di esteriore, certamente. Ma è l'interiore che determina come viene registrata ogni esperienza.
Per esempio: pensiamo ad un bagno di pioggia.
La pioggia sempre ci bagnerà, forse ci infradicierà, dipendendo dall'intensità. Tuttavia, se questo ci sarà scomodo o meno, se ci porterà disagio o gioia, piacere o irritazione, dipende essenzialmente da noi.
Dipende dal giorno, dal momento, dalla compagnia, dipende dall'umore...
La stessa pioggia che ha celebrato la gioia di Gene Kelly, nella scena del film Cantando sotto la pioggia, è corsa sui volti rattristati di Rutger Hauer e Harrison Ford, nei momenti finali di Blade Runner.
Il fenomeno metereologico è lo stesso. Ecco la grande questione.
Ci meraviglia percepire come alcune persone superino situazioni che noi stessi non sopporteremmo.
La differenza sta nella lente, negli occhiali, nel modo di affrontare le sfide. A volte sta nel modo quasi intuitivo di renderci conto che alla fine tutto andrà a buon fine.
C'è chi arriva persino a sentire quella voce consolante, al centro del proprio essere, che dice: Non preoccuparti, andrà tutto bene.
Il nostro semplice invito è soltanto questo:
Usiamo altre lenti. Proviamo altri punti di vista.
Impariamo da ogni situazione, non importa quanto possa sembrare spaventosa all'inizio.
Chissà, potremmo iniziare ad incontrare fascino in tutto ed ovunque.
Redazione del Momento Spirita, con citazione
dalla poesia Meus óculos, di Andrey Cechelero
Traduzione di Fabio Consoli
Il 3.3.2022.