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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Con tristezza?

Non suona strano che coloro che affermano di credere nell'immortalità dell'anima, che divulgano, ai quattro venti, che la vita continua oltre questa vita, siano coloro che, consapevoli della morte di qualcuno, esprimano la propria tristezza?

Forse sarebbe giusto rileggere le pagine che ci sono state indirizzate dove ci si chiede: Dobbiamo forse dolerci del fatto che, uno di noi, essendo prigioniero, venga Liberato prima, avendo scontato tutta la pena?

È naturale che, ogni volta che la morte abbraccia qualcuno che stimiamo e, soprattutto, amiamo intensamente, il nostro cuore soffra.

Dicono che, sulla Terra, il dolore più struggente sia la separazione fisica  dai nostri cari.

Questo perché quell'essere amato, cessando di stare con noi, ci impedisce di godere della sua presenza, del suo calore.

Ci mancano le risate, il sorriso, l'affetto.

Sì, la partenza dei cari, degli amici, di coloro che ci accompagnano nei compiti professionali o di volontariato, ci ferisce.

La loro assenza si fa sentire ad ogni passo. La loro presenza è ricordata, in ogni momento in cui torniamo a fare qualcosa che facevamo insieme.

Ci sono dei giorni in cui, la nostalgia sembra diminuire. Altri in cui, sembra diventare più nitida e intensa.

Eppure, il pensiero comune è che chi parte ha portato a termine il suo compito e chi resta, deve concluderlo.

Ricordiamoci che la vera libertà, per lo Spirito, consiste nello spezzare i lacci che lo legano al corpo.

Pertanto, dovremmo congratularci con chi si è liberato, soprattutto se, esaminando le sue azioni, ci rendiamo conto delle tante benedizioni da lui distribuite.

È comune, davanti al corpo di chi ha chiuso gli occhi della carne, ricordare quanto era importante per noi, per la comunità, per i colleghi.

Continuiamo dunque a ricordarlo così, lodandolo per poter presentarsi davanti alla coscienza libera, con tanti frutti nelle mani.

Con tante buone azioni, che lo indicano perché sia ben accolto dagli Spiriti del bene, perché sia ben accolto dai tanti cari che, da questa vita o da esperienze precedenti, lo attendono, esultanti.

Qui, è un addio. Dall'altro lato, il ritorno di chi ha fatto un breve o lungo viaggio.

Ricordiamoci dei primi cristiani che entravano nell'arena, per affrontare le belve feroci, che li avrebbero massacrati, tra inni di lode.

Cantavano, unendosi al Padre Celeste, che li avvolgeva in vibrazioni superiori, per infondere loro maggior coraggio per il martirio.

Così, di fronte alla morte che ci si presenta e quasi sempre, nel momento meno atteso, impariamo a pregare.

E, interpretando il dolore che attraversa l'anima dei familiari, esprimiamoci nei loro confronti in modo diverso.

Possano le nostre parole essere di buon animo, d'incoraggiamento, di sostegno.

Se siamo chiamati a dare la notizia, a chiunque sia, della morte di un collega, di un amico, di un amore, scriviamo qualcosa che esprima i nostri migliori sentimenti.

Comprendiamo il tuo dolore, in questo momento.

Preghiamo per il tuo sostegno morale.

Vibriamo, in preghiera, per il compagno che è partito. Possano gli Spiriti buoni avvolgerti di luce.

Conta su di noi. Siamo qui.

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 28.2.2022.

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