Abbiamo conosciuto chi ha quasi rinunciato alla vita, da adulta, ma ha tenuto duro.
Oggi, lei guarda ad un passato che avrebbe potuto non essere esistito e valorizza ogni secondo, ogni momento prezioso che l'esistenza terrena le ha regalato.
Figlia, madre, sposa e nonna, ha trasformato l'afflizione in poesia:
Perdono, Padre, per le idee folli.
Perdono, per voler svelare il futuro.
Perdono, per non aver fede.
Perdono, per sminuire la mia vita.
Questa vita che mi hai prestato.
Se ieri fossi morta,
Non avrei vissuto sorrisi, versato lacrime, avuto compassione per le sofferenze.
Se fossi morta,
Non avrei visto tante cose,
La laurea del mio "bambino" superando la facoltà.
Non avrei visto mia figlia, nel suo primo vestito da ballo, i suoi quindici anni, il suo primo amore, i suoi primi sogni di donna...
Che dire ora, Signore?
Grazie, per le lacrime che ho versato,
Per i sogni che ho vissuto,
Per la luce che ho ricevuto,
Per gli amici che ho conquistato.
Grazie, Signore.
Per la presenza dei miei figli,
Per le mani con cui li ho guidati,
Per le parole che ho pronunciato,
Per i passi che ho evitato,
Per la vita di cui ho goduto.
Ti prego, Signore,
Possa Tu riversare su di noi la luce della saggezza,
Affinché possiamo accettare con gioia,
La vita che ci hai donato.
Ti prego, ancora, Signore,
Possa Tu guardare a coloro che sono partiti e a coloro che sono rimasti.
A coloro che non soffrono più in questa vita.
E agli altri, alla loro struggente nostalgia, che in questa perdita delirante,
Anche con fede, non hanno smesso di piangere.
Signore,
Che possa esserci pace e amore in ogni casa,
Che possano riempirsi, con altre risate e altri sogni.
Che possa il Tuo manto avvolgerle in una dolce armonia,
In inni di felicità!
Queste sono le parole di chi conquista il mondo, di chi comprende il carattere educativo di ogni esperienza, nell'esistenza terrena.
Felice di non essermi arresa. Felice di aver sopportato, di aver compreso, anche contro la mia volontà, le vicissitudini e le prove che la vita mi presentava.
Felice di non essermi contaminata. Felice di non aver tradito i miei principi.
Felice di esserne uscita soltanto con questi graffi, che fanno male, sì, ma che presto passeranno e domani non saranno più neanche un ricordo.
* * *
Siamo dei libri enormi, dai tanti capitoli e volumi. E mollare è come voler chiudere l'opera, smettere di leggere, per via di una frase, di un paragrafo che ci ha fatto soffrire, che non ci è piaciuto, che non è stato scritto come ci aspettavamo.
Spesso, non proviamo neanche a rileggere quel passaggio per cercare di capirlo diversamente. Ce ne formiamo un'opinione a prima vista e ce ne andiamo, rivoltati, per il mondo.
In molti casi, basta aver pazienza, aspettare l'inizio della pagina dopo e ne capiremmo le ragioni... Ma no, buttiamo via tutto in fretta.
Ma un'opera è molto di più.
In questi momenti di tensione, rivolgiamo la nostra attenzione alla copertina del nostro libro e osserviamo Chi firma insieme a noi e ci sentiremo più sicuri.
Il nostro nome è scritto dentro un Altro Nome, molto più grande e illuminato da infinita bontà, perfetto e colmo di bellezza.
Redazione del Momento Spirita, sulla base dela
poesia Hoje eu não morri, di Nize Barrozo Prugner
Traduzione di Fabio Consoli
Il 28.2.2022.