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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone La partenza di un amico

Venni svegliato quasi all'alba. Un'amica mi dava la notizia della disincarnazione di un amico, residente in un'altra città.

Lottava da mesi contro un cancro terribile, che sembrava divorargli l'intimità física. Per molto tempo era stato ricoverato per un trattamento chemioterapico aggressivo.

Era tornato a casa. Ci aveva scritto dicendoci quanto persistesse nel suo consolidamento morale, grazie alle preghiere e all'affetto della moglie, che lo assisteva, immancabilmente.

Ci siamo scambiati molti messaggi in questi mesi. Parlando di tutto e di niente. Provando a  guidare  il pensiero verso ciò che gli proporzionasse un po' di gioia, in mezzo a tanta sofferenza.

Non si è mai lamentato. Diceva che ragioni profonde, ne era certo, di un passato che non riusciva a ricordare, erano all'origine di tutto ciò che lo colpiva adesso.

Per qualche giorno, preso dal lavoro, mi son dimenticato del dramma dell'amico lontano.  Ma, oggi, all'alba, quando ho saputo della sua partenza, è stato molto interessante.

Per più di un'ora, sono rimasto a ricordare tutti i momenti in cui ho goduto della sua compagnia.

Ho conosciuto i suoi figli piccoli, la moglie. Ho condiviso il calore umano della sua casa.

Più di una volta ho incontrato il suo sorriso e le sue braccia aperte, ad aspettarmi all'aereoporto, quando stavo andando alle attività dottrinali, che ci univano.

Perfino quando parlava, sorrideva. Un compagno di lavoro speciale. Marito, padre.

Mi sono venuti in mente tanti momenti preziosi. È interessante come funziona la nostra mente. Quando ho saputo della sua partenza, ho ringraziato, è vero, subito, per la sua liberazione, considerando che soffriva da giorni, d'insufficienza polmonare, respirando affannosamente.

Ma poi, come in una cascata di ricordi, tutto è venuto fuori. E un film a colori, meraviglioso è stato proiettato nella mia mente.

Mi sono ricordato del meraviglioso tour delle Cascate dell'Iguaçu, e degli scherzi. Mi sono ricordato che, in elicottero, sua moglie, uno dei suoi figli ed io, abbiamo sorvolato le Cascate. Pochi minuti.

Però, quando siamo tornati, lui stava là ad aspettarci, sul luogo dell'atterraggio, salutando e abbracciandoci uno ad uno, come se fossimo rimasti separati per molto tempo.

Il suo nome era Carlos. È partito. Siamo sicuri che è stato accolto molto bene nella Spiritualità, per il suo atteggiamento amorevole, la sua fedeltà verso la famiglia, la sua dedizione al volontariato.

Una persona speciale. Se n'è andato. Dopo tutti i ricordi che ci hanno fatto sorridere, gli abbiamo trasmesso la nostra nostalgia, la nostra tenerezza e abbiamo pregato fervorosamente.

O sarà forse che mentre ricordavamo tante esperienze non gli stavamo già inviando le nostre migliori vibrazioni e ringraziando Dio per averci fatto godere di un'amicizia così generosa?

Non è strano che, mentre siamo in viaggio, ci dimentichiamo di qualche amico per ore e perfino giorni?

Non è strano che non riusciamo a ricordare le migliaia di momenti di convivenza?

Eppure, quando parte, tutto viene a galla, emozionandoci, facendoci sorridere e piangere.

Forse é questa la maniera di rendergli omaggio e, mentalmente, accompagnarne i suoi primi passi verso la Spiritualità che adesso respira.

Amico Carlos, ovunque tu sia, Gesù sia con te.

Redazione del Momento Spirita, in onore di
Carlos Seris Giese, disincarnato all'alba
del 12 febbraio 2021.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 18.2.2022.

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