Un gran numero di persone, indipendentemente dal credo religioso, crede che nasciamo molte volte.
Crede che ritorneremo in questo mondo.
Alcuni ricercatori e scienziati hanno già assimilato questa verità, comprovata da anni di sperimentazioni, compresa, fra queste, la regressione della memoria.
Stranamente, tuttavia, non ci siamo comportati come chi crede in questa verità.
Prendiamo l'esempio del nostro pianeta. Sarebbe ovvio che, se fossimo sicuri di tornare in questo luogo, vorremmo che ci offrisse, al nostro ritorno, le migliori condizioni di vita.
Eppure, non ci importiamo con lui.
Gli esempi dimostrano, in generale, che ci preoccupiamo di fare soldi.
Soldi da spendere adesso, in questa vita. Soldi per comprare una villa, un'auto, uno yacht. Soldi per girare il mondo.
Non pensiamo affatto che se il disboscamento continuerà, avremo problemi per respirare, per mantenere le piogge regolari, per preservare le sorgenti.
Del resto, le riserve del liquido prezioso, l'acqua, non dovrebbero meritare più attenzione?
Abbiamo distrutto le foreste costiere, nel totale disprezzo per la preservazione dei fiumi preziosi. Tutto perché i soldi sono più importanti della cura della natura.
Tuttavia, basterebbero un po' d'investimento, più cura, più attenzione. Otterremmo un buon raccolto e, allo stesso tempo, la preservazione dell'ambiente.
E a rispetto dello strato di ozono, cosa abbiamo fatto?
Ci siamo preoccupati nel non utilizzare materiali che lo danneggiano, gradualmente?
O siamo più occupati a goderci i beni che lo stanno distruggendo?
Ce ne siamo presi cura e abbiamo chiesto alle nostre industrie di creare dei meccanismi non invasivi verso questo spazio prezioso che preserva la nostra salute?
Cosa stiamo preparando per il nostro futuro?
Viviamo esattamente come chi, egoisticamente, vede soltanto l'oggi.
L'importante è godersela il più possibile. Le generazioni future troveranno un modo per sopravvivere.
Ci rendiamo conto che le generazioni del futuro, per via della legge chiamata reincarnazione, saremo noi stessi di ritorno?
Che pianeta ci stiamo preparando?
Se siamo così egoisti da non pensare ai nostri figli, pensiamo a ciò che stiamo lasciando a noi stessi, al domani che verrà?
La riflessione si fa opportuna. Non si tratta di un mero appello, o di divagazioni filosofiche, volte a convincere chiunque.
Si tratta di una questione di buon senso e discernimento.
Pensiamo: dove vogliamo essere ricevuti al nostro ritorno?
Su un pianeta arido, malato, in condizioni insalubri?
O su di un pianeta benedetto dalla foresta verde, dalle sorgenti cristalline che cantano melodie di vita?
Un pianeta di rocce e montagne dalle cime aguzze, nude, che si innalzano verso il cielo?
O un luogo pieno di fiori, uccelli che cantano e animali di diverse specie, mantenendo il perfetto equilíbrio ecologico?
La decisione spetta a noi. Il domani dipende da noi. Il momento di costruire e preservare è adesso.
Il luogo migliore: dove ci troviamo, a casa, a scuola, in ufficio, per strada.
Pensiamoci!
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 21.1.2022.