Figlio di un falegname e di una casalinga, dei Cieli, nacque il Figlio dell'Uomo.
Sua madre, Maria, Lo avvolse in panni semplici e lo depose in una mangiatoia. La volta celeste si colmò di stelle e i messaggeri celesti cantarono: Gloria a Dio nell'alto dei cieli, pace in Terra agli uomini amati dal Signore.
Nella semplicità dela stalla di Betlemme nacque Gesù. Nacque povero, in seno ad un popolo prigioniero.
Celebrato da un'infinita miriade di stelle, l'Universo e l'eternità Gli cullarono il sonno.
Crebbe in Galilea, in una città considerata una delle più piccole e senza alcuna importanza. Aspettò che giungesse il tempo per l'inizio della Sua messianicità.
L'Ambasciatore dell'amore nacque e visse fra i poveri, fra i disprezzati, gli umiliati. Stese la Sua mano a coloro che la società rendeva invisibili: lebbrosi, portatori di handicap, affamati, vedove, orfani.
Sulle strade che percorse, incrociò il cammino di tutti gli uomini. Raggiunse cuori e anime lontani, avvicinandoli al Padre.
Pellegrinò per la Galilea, la Giudea, la Perea, raggiungendo le città di Tiro e Sidone.
Non entrò nella storia. Lui la divise: prima di Lui, dopo di Lui.
E, per far questo, amò e ci insegnò ad amare. Non prese spade, non si mise a capo di eserciti, non condusse battaglie, non detronizzó re, non conquistò imperi, non portò corone e scettri.
Il Mio regno non è di questo mondo, proclamò.
Sono passati duemila anni dalla Sua nascita. È Natale, è una data festiva.
Chiudiamo gli occhi e pensiamo a Lui. Pensiamo a Cristo Gesù e rivolgiamoGli la nostra supplica:
Nasci Gesù e transforma i nostri cuori in mangiatoie vere per accoglierTi, in questo giorno e sempre, nella Tua pace, nella Tua luce.
Nasci Gesù nelle nostre imperfezioni e pensieri, nei nostri malanni morali, nelle ferite della nostra anima, nei recessi più profondi dele nostre emozioni e sentimenti.
Nasci Gesù nel nostro egoísmo e facci vedere i Tuoi poveri, i Tuoi soli, i Tuoi abbandonati, come nostri fratelli.
Che, secondo il Tuo esempio, possiamo stendere braccia di aiuto, grembo di protezione, parole di conforto, mani di donazione.
Nasci Gesù nel nostro orgoglio, quando emarginalizziamo il perdono, quando dimentichiamo la preghiera riparatrice, quando non ci impegniamo nella verità consolatrice, perché non ci ricordiamo della gratitudine.
Nasci Gesù negli orfanotrofi e nelle case di riposo, nei sanatori, nelle case di recupero, negli ospedali.
Nasci fra coloro che soffrono pregiudizio, fra le religioni, im tutti i paesi, tribù, fra orientali ed occidentali.
Nasci anche, o Maestro, fra i carcerati. Concedi loro un nuovo orizzonte e che sia tutto di luce, tutto di nuovi inizi, tutto di opportunità, tutto di bene.
Nasci Gesù. Facci rendere conto che ogni atto ha delle conseguenze, che la legge di Dio risiede nella coscienza, e che è percorrendo la strada dell'eternità che raggiungeremo la felicità desiderata.
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Il Natale, il vero Natale, avviene quando il Maestro della pace nasce nella mangiatoia dei nostri cuori e prende dimora nell'intimità dele nostre anime.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 24.12.2021.