Mio nonno, con i suoi sette decenni di vita, é un pozzo di storie senza fine. Avrebbe dovuto essere scrittore.
Quando ci mettiamo a chiacchierare sulla sua vita, gli piace ricordare gli anni della sua infanzia da ragazzo povero, nell'entroterra dello stato di Rio Grande do Sul.
Racconta di come giocava per strada con gli altri ragazzi fino a quando la notte inghiottiva completamente il giorno e le luci delle lampade sui pali facevano a gara con quelle delle stelle.
Erano giochi con le biglie, di rotolarsi giù per un burrone di terra, di gareggiare a correre per sapere chi era il più veloce.
Ricorda che uno dei suoi giochi più apprezzati era arrampicarsi su di un pero, in fondo al cortile di casa sua e fingere di essere un giornalista della radio locale, riportando le ultime notizie.
Notizie del ragazzo che si era sbucciato il ginocchio cadendo dalla sua bici nuova, di un altro che avaeva ricevuto in regalo una macchinina, della vittoria della sua classe a cálcio il giorno prima.
Finite le vacanze, quando la professoressa chiedeva di svolgere un tema su ciò che ognuno aveva fatto in quel período, il suo era sempre il più audace.
Gli davano del bugiardo quando lo leggeva davanti alla classe. Sicuro, sosteneva: É tutto vero. Voi avete viaggiato con i vostri genitori, i vostri nonni, in autobus, in macchina, in aereo.
Io ho fatto i viaggi più lunghi e interessanti, immergendo la mente nei libri della biblioteca pubblica. Ho viaggiato per l'Europa.
Sono arrivato fino in Giappone. Ho scalato il Kilimangiaro, l'Everest e il nostro Pico da Bandeira. Ho viaggiato con la mia immaginazione e sono stati gli itinerari più emozionanti.
In questi giorni, ha scoperto un vídeo, su internet, che mostra dei ragazzi angolani che si esibiscono in uno spettacolo. Il pacoscenico é un terreno, con alberi e case tutt'intorno. Tre di loro cantano davanti a microfoni di bambù e bottiglie.
Due chitarristi con i loro potenti strumenti degli stessi materiali s'impegnano nell'eseguire la melodia.
Un altro ragazzo suona la tastiera, che non é altro che un elaborato pezzo di legno, che le sue dita agili azionano come se i tasti esistessero. Indossa occhiali scuri e imita i gesti di un grande artista.
Il batterista non é meno spettacolare nella sua performance. Due pezzi di legno imitano le bacchette che battono, a tempo di musica, in vasi di plástica di diverse dimensioni e altezza.
Delle ragazze ballano, in una coreografia interessante e provata bene.
E il tutto viene registrato da una videocamera, che ha un treppiedi e persino una leva in modo che possa essere spostata, da un lato all'altro per catturare gli angoli più interessanti.
Il cameraman s'impegna molto, fissando un angolo qui, un altro là. Zoomando.
Impressionante! I più piccoli dettagli osservati mentre viene suonata la canzone che parla della fiamma che esiste in ogni anima.
Parla di anime accese e di anime spente, dello Spirito che porta il fuoco capace di accendere la fiamma.
Ed invita ciascuno ad accendere la sua fiamma e a condurla nelle tenebre alla ricerca dei perduti, dei feriti, dei disperati.
Esponi la tua fiamma, illumina il mondo. - É l'invito, a cui il pubblico, entusiasta, seduto sul pavimento di terra, applaude e fa gesti.
Questo ha fatto venire le lacrime a mio nonno, che ha commentato: Finché l'infanzia sogneraà così alto, uomini straordinari continueranno a costruire il mondo buono, di pace, che tutti desisderiamo.
Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli.
Il 3.12.2021.