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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Chi sei tu?

Fra i tesori di un dirigente di una grande azienda, abbiamo incontrato, un giorno, la seguente nota:

Chi sei tu, che sei arrivata così dolcemente e hai conquistato il mio cuore in modo così assoluto?

Ricordo che quando ti sei fatta annunciare, hai riempito di ansia il cuore di tua madre e mi hai fatto cenno con il dolce incanto di essere padre.

Ho atteso il tuo arrivo, fra le notti insonni di tua madre, mentre tentavi di accomodarti nel ventre in un modo o nell'altro, mentre crescevi dentro di lei.

Alla fine, sei arrivata! Eri così piccola, così minuta, che in un primo momento avevo paura di farti del male, tenendoti tra le mie braccia muscolose. Le mie mani sembravano così goffe e grandi per tenere qualcosa di così delicato.

Nei giorini che seguirono, scoprii la tua forza, mentre tu ti arrendevi alle mie cure, così fragile, così dipendente. Mi sentivo un gigante, con l'enorme onere di essere responsabile della vita di un piccolo essere, che si fidava completamente di me.

Un essere che dormiva tra le mie braccia e si calmava sul mio petto, quando lo tenevo accanto a me. Una piccola creatura che continuava a guardarmi, emettendo suoni che nemmeno capivo, mentre lavoravo al computer.

Poi ho scoperto il meraviglioso potenziale che dormiva in te, man mano che i mesi passavano e tu ti rivelavi.

Ricordo l'interesse per i miei libri. Chiaro. All'inizio, quel che più amavi era il suono delle pagine che si strappavano. E che bel pasticcio hai combinato in alcune delle mie riviste!

Piano piano, abbiamo cominciato a comprenderci e hai iniziato a capire che dovevi rispettare certi spazi e certe cose. Che potevi avere accesso a libri, riviste, CD per goderteli, senza rovinarli.

Quando meno me l'aspettavo, eri lì davanti al computer, imitando i miei gesti, cercando di scrivere così velocemente come me, maneggiando il mouse, cliccando qua e là, vittoriosa, prendendo dalla stampante il foglio che riproduceva l'animale colorato che avevi scelto sulla pagina aperta su Internet.

Poi é arrivata la scuola, e ogni giorno ritorni con una canzoncina, un verso, una piega. Qualcosa che hai imparato, fatto, creato.

Ogni giorno mi conquisti di più. Oggi so che Dio ti ha mandato nella mia vita per trasformare la mia intimità.

Da uomo d'affari, sempre serio, dalla postura impeccabile, sono diventato il ragazzo che s'inginocchia e si lascia trasformare nel tuo cavallo da compagnia, girando per la casa con te sulla schiena.

Dall'essere indifferente, che non riusciva a dimostrare affetto, mi hai trasformato in un uomo che ricambia la dolcezza del tuo bacio con un altro.

E questo ha fatto sì che mi volgessi verso tua madre, verso la mia propria madre e riuscissi a dimostrare amore anche a loro.

Tu mi svegli al mattino, con il tuo canto e la tua voce, mentre saltelli per casa e la mantieni sempre allegra.

Ritorno dal mio lavoro, stanco e, in pochi minuti, mi ricompongo davanti alla tua presenza, che mi salta sulle spalle, quasi mi soffoca con abbracci, e mi racconta le mille piccole cose che hanno fatto la sua giornata.

Occhi  negli occhi, sentendo un affetto profondo sgorgare dalla mia anima. Mi tuffo nella purezza del tuo sguardo e di fronte a quanto ricevo da te, mi chiedo: Chi sei tu, figlia mia?

Chi sei tu, dono di Dio, che sei venuta a trasformarmi in un essere migliore e a mostrarmi che ciò che é più importante al mondo non é quello hai, quello che compri, la posizione che occupi o la funzione che svolgi?

Redazione del Momento Spirita, in
Omaggio a Nadine Helena Marcon.
Traduzione di Fabio Consoli
Il 22.11.2021.

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