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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone Il Divino Cantante
 

Chi oggi visita i luoghi che furono il palco dei discorsi di Gesù si sorprende al vedere l'aridità del suolo, l'assenza di arbusti e la desolazione del paesaggio.

All'epoca di Gesù, invece, la Galilea era prodiga in benessere e allegria.

Una regione molto verde, ombreggiata, ridente, era l'autentica terra esaltata con lodi nel Cantico dei Cantici dal re poeta Salomone.

Sopratutto nei mesi di marzo e aprile la campagna si trasformava in un tappeto di fiori, con colori incomparabili.

I piccoli animali erano molto docili. Gli uccelli, erano così lievi, che non riuscivano a piegare i romascelli su cui posavano. Le tortore erano agili.

Nei ruscelli si potevano vedere gli occhietti vivi e dolci delle piccole tartarughe. Le cicogne, con la loro aria sempre seria, permettevano che gli uomini gli si avvicinassero.

Forse, in nessun posto le montagne si estendono con tanta armonia, con la capacità di elevare i nostri pensieri.

Da quello che si può percepire, Gesù ama particolarmente queste montagne. Momenti importanti della Sua missione successero in queste montagne. Là compose i Suoi più bei versi poetici, regalandoceli nelle beatitudini.

Là Lui ebbe colloqui con profeti disincarnati come Elia, rispettabili legislatori ebrei, come Mosè. Là si rivelò ai discepoli in tutta la Sua grandezza, trasfigurandosi, brillando con l'intensità di una stella solare

Traspirava rinuncia, dolcezza, tenerezza. Nei campi abbondavano acque fresche e frutta. I giardini erano pieni di piante di mele, di noci e melagrani.

Fu in questo ambiente che Gesù ci ha presentato la Sua Dottrina.  Lui stesso, un Messia diverso, unico.

Si fa presente in un banchetto di nozze, chiama vicino a Sè il pubblicano Zaccheo, la cortigiana Maddalena. Attrae i pescatori.

Mentre la Grecia dipinse quadri ammirabili della vita umana, lasciandoci tesori di scultura e poesia, la Galilea ha piantato l'ideale più sublime di spiritualità, accogliendo il Divino Cantante nei suoi confini.

Il regno di Dio è in mezzo a voi, diceva Gesù a coloro che cercavano segni concreti.

E la voce del giovane carpentiere di Nazareth acquistava una straordinaria dolcezza.

Un incanto infinito emanava da Lui quando parlava del regno che non istallerebbe nel mondo, ma nei terreni di quelli che avessero i cuori aperti al bene.

Il vero regno di Dio è il regno dei  miti e umili, dei puri di cuore, degli uomini di buona volontà che, desiderando raggiungere la felicità, la cercano nell'apertura  della vera fraternità.

*    *    *

Nell'anno 600 della nostra epoca, cioè, 50 anni prima dell'invasione mussulmana, la Galilea era ancora coperta da esuberanti piantagioni.

Proprio per questo la sua fertilità è stata paragonata a quella dell'Egitto.

Le informazioni storiche ci danno la certezza che la pianura di Genezaret, oggi senza nessun albero, era piena di begli alberi al tempo di Gesù.

 

Redazione del Momento Spirita, tratto dal
cap. 4 del libro Vida de Jesus, di
Ernest Renan, ed. Martin Claret.
Il 06.08.2010.

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