aa
Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
busca   
Nel titolo  |  Nel messaggio   
ícone Il sogno di Raffaella
 

Raffaella era una contadina molto povera che viveva in una rustica regione italiana.

Lei aveva una figlia che si chiamava Adda, che era disincarnata a circa 3 anni di età.

Trascorsi sei mesi dalla sua morte, sua madre non si conformava e si sentiva ingiustiziata dal cielo.

Ma, una notte, lei ebbe un sogno che ha trasformato il suo modo di pensare su quello che le era capitato.

Nel sogno, lei è stata invitata ad una festa che si sarebbe realizzata in una località vicino al cielo.

Molti bambini sarebbero comparsi a questo evento per divertirsi.

Quando lei arrivò, rimase incantata.

Tutto era molto bello ed i bambini ballavano e cantavano, molto allegri.

Tutti i bambini avevano le ali lucenti e Raffaella le contemplava affascinata.

Frattanto, è rimasta molto sorpresa al vedere la sua propria figlia seduta lì in un angolo.

La bambina era triste e in lacrime, con gli abiti e le ali bagnate, pesanti e senza splendore.

La madre chiese alla figlia cosa significasse quel suo stato, perché lei era sempre stata molto allegra.

La piccola Adda disse che non poteva giocare con gli altri bambini, anche se lo volesse.

La povera contadina giustificò alla figlia che lei aveva le ali, era un angelo e doveva volare con allegria.

La bambina chiarì che non poteva volare perché era tutta bagnata, con le ali pesanti e collate al corpo.

La madre si offrì ad aiutarla, se fosse possibile, perché lei voleva che la figlia fosse felice e potesse giocare.

Adda disse che tutta la colpa era della propria Raffaella, con la sua tristezza e le sue imprecazioni contro Dio, la madre la manteneva attaccata a lei e la impediva di volare.

L'eccesso dei dispiaceri di Raffaella faceva prigioniera la piccola Adda e le lacrime che versava ininterrotte bagnavano le sue ali.

Spaventata, la povera contadina ha capito che stava pregiudicando la figlia, al non accettare la Volontà Divina.

Ha promesso che non piangerebbe mai più e non reclamerebbe, poichè voleva che la sua bambina fosse libera e felice.

Allo svegliarsi, fu presa da una immensa allegria sicura di aver visto e parlato con sua figlia.

Ha chiamato le amiche e gli ha raccontato il sogno.

Ha voluto raccontarlo anche ad un'altra madre che recentemente aveva perso un figlio.

*   *   *

Questa bella storia rispecchia una realtà.

L'amore ed i vincoli non finiscono perché qualcuno si è disincarnato.

Gli spiriti disincarnati ricevono i pensieri e le vibrazioni di coloro che rimasero sulla Terra.

È necessario che questi ultimi badino a mantenere un equilibrio fra i loro pensieri e sentimenti, per non pregiudicare coloro che se ne andarono.

Quando ritorna nella patria spirituale, lo Spirito vive momenti delicati ed è necessario pace e tranquilità per adattarsi alla nuova situazione.

Con il pretesto di amare troppo, non è possibile causare dolore a chi ci ama e ci ha preceduto nel viaggio per la nostra vera casa.

Pensa in questo.

 

Redazione del Momento Spirita, basato nel cap. III, del libro
Ressurreição e vida, dallo Spirito Léon Tolstoi, psicografato
 da Yvonne A. Pereira, ed. Feb.
Il 06.08.2010.

© Copyright - Momento Espírita - 2024 - Tutti i diritti riservati - Sull'Internet dal 28/03/1998 (in portoghese)