É comune confondere la nostra vita religiosa con gli altri sentimenti conosciuti nel mondo.
Pochi fra di noi percepiscono che religione, dal latino religare significa legare di nuovo.
Ovvero, legare di nuovo l'anima umana al Creatore.
Creati dall'amore di Dio, nasciamo legati a Lui attraverso un cordone ombelicale simbolico.
Posti sulla strada dell'evoluzione, servendoci del nostro libero arbítrio, sentiamo il bisogno di sviluppare il nostro progresso.
Commettendo errori qua e lá, ci allontaniamo dal Padre Creatore.
La nostra meta é ritornare da Lui coscienti, maturi, come un figlio che esce di casa per studiare in un'università e torna laureato, per aiutare in casa la famiglia.
Perciò, dobbiamo renderci conto dell'importanza della nostra vita religiosa. Non é religione quel che diciamo, é religione quel che facciamo.
La nostra vita religiosa é una realtà interiore dell'essere. É una verità che attraversa le porte della nostra anima.
E la esterniamo in varie maniere.
Quando, da padri dedicati, fatichiamo nel lavoro di rieducazione dei nostri figli; quando, con fermezza, valorizziamo le risorse amorose per guidarli correttamente, stiamo realizzando azioni religiose.
Quando, da medici, ci dedichiamo al paziente, ci curiamo di lui, veramente, e non per quanto ci paga; quando desideriamo far valere il giuramento di Ippocrate, di salvar vite, essendo ricompensati o meno, per questo, stiamo realizzando un'azione religiosa.
Ogni volta che, nei momenti di collera, di agitazione, sappiamo donare una parola di pace, una parola d'armonia, é un gesto religioso.
Cosí pure, quando pensiamo bene di qualcuno, desiderando che sia felice, che abbia successo, che riesca ad avere un lavoro.
Se lavoriamo onestamente, desiderosi che la comunità in cui viviamo usufruisca di quel che sappiamo fare; se ci dedichiamo ad un'opera volontaria, con la voglia di collaborare, di servire; se scegliamo il lavoro di orientare la gente, guidando la società, aiutandola, come amministratori, come politici di buona índole; se mettiamo la nostra vita a disposizione della Divinità, questi sono gesti religiosi.
La vera religione é importante esattamente perchè ci fa cambiare.
Questa é la religione migliore, quella che trasforma gli esseri in uomini di bene, amanti della pace, del servizio al prossimo.
Gesú sottolineò che la bocca parla di ciò che abbonda nel cuore, di quello di cui l'anima é piena.
Questo ci mostra, senza ombra di dubbio, che é molto importante che la religione sia gesto, atto, azione, molto di piú che parole.
Legarci nuovamente a Dio é, dunque, realizzare, sui sentieri che percorriamo qui sulla Terra, tutto ciò che é importante per condurci ad una vita piú bella, piú chiara; e portare insieme a noi quelli che ci sono cari, i nostri dipendenti affettivi.
Con la vita religiosa ben nutrita, ben arieggiata, riusciremo, gradualmente, a proseguire sul cammino che ci porta alla verità a favore della vita perché fu Gesú colui che disse che nessuno sarebbe arrivato al Padre se non attraverso di Lui, presentandosi come il Cammino, la Verità e la Vita.
Redazione del Momento Spirita, sullo spunto del cap.16, del
libro Vida e Valores, curato e redatto da Maria Helena Marcon,
sulla base del programma televisivo dallo stesso nome, di
Raul Teixeira, ed.FEP.
Traduzione di Fabio Consoli.
Il 28.9.2020.