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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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ícone La voce del cuore

Troviamo, nel seno della cultura greco romana, l’origine della relazione esistente tra cuore e sentimenti.

In quell’epoca non si conoscevano le diverse funzioni del cervello e, inoltre, il cuore è l’organo che registra in modo più sensibile la variazione delle nostre emozioni.

Chi non ha mai sentito il cuore sparare nell’abbracciare un grande amore, nello spavento, nella paura, nella rabbia?

L’origine della parola cuore è incerta. Nell’antica Grecia, c’era la parola Kardia, ampiamenteutilizzata fino ad oggi nella lingua portoghese, come per esempio la voce cardiaco.

A Roma c’era la parola cor o cordis, dalle quali deriva un’infinità di parole che danno l’idea di legame trai il cuore e i sentimenti.

È il caso della parola concordare, formata dalle parole latine con e cordis, cioè, con il cuore. Ossia, quando due persone sono d’accordo, significa che i loro cuori sono insieme, uniti.

Ricordare, invece, significa riportare al cuore, lo stesso serve per conoscere a memoria che significa saper con il cuore.

Come ultimo esempio abbiamo la voce coraggio, che significa vivere con il cuore, ossia, vivere d’accordo con quello che dice il cuore.

 Nonostante i progressi della neuroscienza e la scoperta di come vengono elaborate le nostre emozioni, il cuore è ancora, in modo figurativo, la sede dei sentimenti.

Espressioni come l’amore che c’è nel mio cuore, per esempio, sono comuni nella nostra società.

Il proprio Gesù ha utilizzato questa figura di linguaggio. L’evangelista Matteo, nel capitolo undici del suo Vangelo, registra le parole di Cristo: Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.

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Ti sei già fermato oggi per sentire la voce del tuo cuore?

 Nella nostra vita, sono tanti gli impegni, le responsabilità, che passiamo settimane senza darci un attimo di attenzione.

 All’improvviso durante la giornata, sentiamo quella voglia, quasi irresistibile di telefonare ai nostri genitori, al nostro marito, moglie e semplicemente dire: Ciao, tutto bene? Ti amo!

Il nostro cuore desidera un simile gesto, ma tanti sono i doveri da compiere, gli obiettivi da raggiungere, che lasciamo semplicemente per più tardi. E questo più tardi non arriva mai.

Allora ci ricordiamo di quel vecchio amico così caro, che da tanto non lo vediamo. Il cuore si riempie di nostalgia e ci chiede di fare una chiamata, un appuntamento, un invito ad una cena.

Però, in questa settimana, e anche nell’altra, la nostra agenda è piena di impegni. Perciò rimandiamo per le prossime due settimane. Ma gli obblighi sono diversi. Le due settimane passano e con loro il ricordo della chiamata.

*   *   *

La voce del cuore è dolce, melodica, tenera, umile. È un invito gentile.

Non si impone e non si contraddice mai.

Tuttavia, per ascoltarla, è necessaria la consapevolezza dell’anima, la resa dei sensi e il distacco delle ore.

 Sensibilizzati. Abbi sentimenti. Consegnati. Staccati.

Ascolta il tuo cuore.

Redazione del Momento Spiritista.
Traduzione di Rossana Amatuzzi
Il 13.12.2017.

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