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Momento Espírita
Curitiba, 24 de Novembro de 2024
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Chi avrebbe conosciuto in quell'Uomo la grandezza della Sua anima?

Il mondo stava, e sta ancora, abituato a valutare le cose dagli occhi, senza capire le ponderazioni del cuore.

Perciò, molti saggi, ricchi e dottori Lo disprezzano, mentre altri, straccioni, malati,capirono la musica che Lui cantava.

Chi avrebbe detto che il Re Celeste sarebbe venuto per servire?

I sogni infantili dell' Umanità Lo aspettavano come un mandatario, a esigere che, sotto il peso della Sua spada, tutti si prostrassero ai Suoi piedi.

Lui, però, fu capace di farsi servo, lavando i piedi degli apostoli, insegnando le lezioni ancora incomprese sull'umiltà e sulla semplicità.

Come sarebbe stato possibile percepire in quella figura un uomo santo?

Visto che restava con i lebbrosi, conversava con le meretrici, cenava con i pubblicani, come farebbe a non contaminarsi con gli impuri?

Però, puro, mostrò che la purezza è capace di pulire tutte le macule, che addirittura uno dei Suoi affermò, che l'amore era capace di coprire una folla di peccati.

 Ci chiamò pecore, affinché capissimo che Lui era in Buon Pastore.

E ci invitò a seguirlO, prendendo soltanto il Suo pacco leggero e il Suo giogo soave..

In nome di un amore mai visto prima, e fino ad oggi poco vissuto, fu capace di curare i ciechi, pulire carni marce, convertire gli illusi della vita e rivoluzionare il mondo.

Curò nel sabato, ingaggiò una conversazione con la donna samaritana, invitò il ricevitore delle imposte a seguirlO.

Fece notare che la povera vedova donava più del ricco fariseo. Usò la figura del fico secco, senza frutti, per parlare della necessità di produrre sempre buone opere.

E, curando tanti, faceva notare che non servirebbe mettere vino nuovo nell'otre vecchio, invitando, pertanto, al rinnovamento dei pensieri, delle attitudini, del procedere.

 Come fratello più grande ed esperto, ci spiegò che Dio è Padre,  benevolo e generoso, provveditore di tutte le nostre necessità.

Acquietò le nostre afflizioni nel reliquiario della fede.

E amò incondizionatamente. In maniera tale e con tanta intensità, che il Suo cantare, dalla prima ora, ubriacò eroi e eroine , che si immolarono in nome del vivere il Suo messaggio: bruciati nei roghi, spezzati dalle belve.

Dopo furono i primi pensatori, a modificarsi, a riformarsi  moralmente, nell'intendimento del Suo messaggio.

 Ci volle poco perché arrivassero gli altri santi, affinché riprendessero la semplicità del Suo messaggio, ormai perso nella fangaia delle passioni umane.

E, più recentemente, non mancarono quelli a distaccarsi nella folla, poiché si permettono di amare,esattamente come Lui venne a proporre.

Infine, chi è questo Uomo, chi è Lui nella nostra vita?

Pilato, nel presentarlo alla moltitudine, per soddisfare la folla, si riferì a Lui soltanto dicendo: Ecce Homo. Ecco l'Uomo.

Straordinaria sintesi. Lì stava l'uomo intero, pieno.

Ma, per quelli che smettono di essere coinvolti  dalla sua proposta, Lui è il Cammino, la Verità e la Vita. Il Buon Pastore, la Luce del mondo, la plenitù.

In questo Natale riflettiamo su quello che Lui, il buon Gesù, rappresenta nella nostra vita.

Ricordiamoci che suona l'ora in cui, infine abbia rifugio per Lui nella dimora del nostro cuore, perché, finalmente, si  faccia Natale perpetuo dentro di noi.

Redazione del Momento Spiritista.
Traduzione di Rossana Amatuzzi.
Il 24.2.2014.

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