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Momento Espírita
Curitiba, 20 de Abril de 2024
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ícone Le scatole di Dio

Una notte un uomo fece un sogno. Sognò di aver avuto un incontro con Dio e, siccome era molto triste Dio gli regalò due scatole.

Una era nera, verniciata e l'altra dorata con un bel fiocco.

Metti tutte le tue tristezze nella scatola nera, ha raccomandato il buon Dio. E le tue gioie, mettile nella scatola dorata.

L'uomo capì, e da quel giorno cominciò a procedere d'accordo con la raccomandazione Divina.

Dopo un certo tempo lui si sorprese, perché la scatola dorata ogni giorno diventava più pesante e quella nera era sempre leggera, come in quella notte che l'aveva ricevuta da Dio.

Pieno di curiosità, aprì la scatola nera. Voleva scoprire perché era così leggera, se ogni giorno metteva lì almeno un po' di tristezza.

Da allora comprese tutto. Sulla base della scatola c'era un buco e da lì scappavano tutte le sue tristezze.

Pensò ad alta voce, parlando con Dio:

Perché Padre, mi hai dato una scatola con un buco e una scatola intera senza svuotamento?

Il buon Padre rispose subito: Figlio mio, la scatola dorata serve per contare le tue benedizioni. Perciò è chiusa. Quella nera invece serve per lasciar andare via tutte le tue tristezze.

*   *   *

 Il detto popolare dice che le tristezze non riscattano i debiti. È vero.

Più che altro, conservare le tristezze è nocivo alla vita.

La tristezza è cattiva consigliera, perché offusca la percezione mentale di quelli che ne soffrono e gli disturba il discernimento.

La presenza della tristezza produce emozioni di sofferenza, che devono essere superate con sforzo di rinnovamento, affinché non diventino amarezza o disinteresse per l’esistenza fisica.

Nel concerto armonioso della Creazione tutto invita all’allegria. La flora e la fauna sono come un poema di meravigliosa struttura esaltando il Creatore.

Nonostante la Terra sia un pianeta di prove ed espiazioni, è anche una scuola di prati verdi d’infinita bellezza, di profumo nell’aria e di cascate che fanno scoppiare i cristalli sui sassi.

In questo congiunto, soltanto l’uomo è triste, perché lui pensa, e l’insoddisfazione, l’orgoglio, l’egoismo, la ribellione lo fanno diventare solitario e amaro...

Ed è lo stesso atto di pensare che alza l’uomo allo splendore dei cieli e della terra, acque e leggerezza dell’aria, per ringraziare il regalo della vita nel corpo che gli proporziona l’evoluzione.

*   *   *

La tristezza quando si alloggia, sparge distruzione, non merita pertanto, di essere accettata  nelle nostre vite.

Mettiamola, allora, sempre nella scatola nera, senza fondo, per non conservarla da un giorno all'altro, nemmeno dal mattino al pomeriggio o alla sera.

Depositiamo, sì, tutti i giorni, nella scatola dorata della nostra esistenza, le benedizioni graziate da Dio, ricordando che soltanto l'atto di essere vivo, cioè, reincarnato, deve costituire motivo di gioia per le eccellenti occasioni di cui si dispone lo Spirito per essere pienamente felice.

 

Redazione del Momento Spiritista, basato su una
legenda da autore  sconosciuto e sul cap. 4, del libro
Perfis da vida,  per lo  Spirito Guaracy Paraná Vieira,
psicografia di Divaldo Pereira Franco, ed.
LEAL.
Traduzione di Rossana Amatuzzi.
Il  22.11.2013.

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