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Momento Espírita
Curitiba, 19 de Abril de 2024
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ícone Lettera a mia madre

Mamma, quando ho iniziato a scrivere questa lettera, ho usato la penna dell'affetto, intinta nell'inchiostro rosso del mio cuore ferito dalla nostalgia.

Le notizie, che erano ordinate come perle su di un filo prezioso, cominciarono a cambiare posto, superando il ritmo dei miei ricordi.

Mi vidi bambino orientato dalla tua pazienza. Le tue mani sicure, che mi aiutarono a camminare..

E tutti i ricordi, come un caleidoscopio mentale, si bagnarono nelle lacrime che caddero dai miei occhi tristi.

Prese forma, nel mio pensiero etereo, la sorella  che mi  provocava.

Quante lotte con lei. Per lo stesso giocattolo, per il posto sull'altalena,  per  chi entrava prima in piscina.

Mi sembra di sentire il suo sorriso, infantile, stridente. E tu, insegnando calma, tolleranza.

All'ora della merenda, lezione d'onestá: davi il coltello un po' a me un po' a lei per dividere il pane e la torta.

Quante volte il tuo sguardo mi raggiunse, parlandomi, senza parole, della fetta in piú che avevo scelto.

I compiti per casa, fatti sotto la tua supervisione, il cinema, il popcorn, la coca-cola.

Quanti ricordi, mamma cara!

Dei giorni dell'adolescenza, della voglia di volare verso la libertá ancora prima di avere ali piumate.

Dei giorni della gioventú in cui idealizzavo desideri ben al di lá di quello che tu, guerriera solitaria, potevi offrirmi.

Delle lacrime di frustrazione che mi hai asciugato. Delle lacrime di dolore, di amarezza che hai terso, carezzandomi il viso.

Quante volte sento la tua voce ripetere, ancora una volta:

Tutto ha il suo tempo, la sua ora! Aspetta! Esercita la pazienza!

E ancora:

Ogni giorno é un'opportunitá differente. Tutto quello che hai é un dono di Dio, che non devi disprezzare.

La  briciola che tu disprezzi  puó essere la ricchezza nel piatto di un altro. Il girorno che sprechi nell'ozio é un tesoro buttato via, che non ritorna.

Lezioni e ancora lezioni.

La bella casa, fra glia alberi di tamarindo si aggiunse alla mia emozione.

Ritornai ai sentieri percorsi per entrarvi di nuovo, come se fossi qualcuno espulso dal paradiso, che torna all'improvviso.

Mamma, ci fu un momento in cui la lettera entró dentro di me in modo tale che non sapevo piú se l'avevo scritta.

E dato che lei parlava al mio cuore addolorato, volai, vincendo la distanza.

Cosí, son venuto io stesso, affinché veda e ascolti le mie notizie vibrando dentro di me.

Mamma, sono qui. Io sono la lettera viva che mi accingevo a scrivere e a inviarti.

*   *   *

Fra i campi della vita e le attivitá in cui il mondo ci coinvolge, riserva un tempo per quella creatura speciale chiamata madre.

Non dimenticarla. Scrivile, telefonale, mandale un fiore, donale un gesto d'affetto.

Pensa a quante volte, nella tua vita, ti ha sorpreso in questo modo.

E non dimenticarti di abbracciarla, darle affetto, confortarle il cuore.

Tu, senza dubbio, sarai sempre per lei, il migliore e il piú caro dei regali.

 

Redazione del Momento Spirita, con frasi del cap. XVI del libro Pássaros livres, attraverso lo Spirito Rabindranath Tagore, psicografia di Divaldo Pereira Franco, ed. Leal.
Traduzione di Fabio Consoli.

Il 13.05.2011.

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