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Momento Espírita
Curitiba, 29 de Março de 2024
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ícone Il menestrello di Dio
 

Era un giovane nato ad Assisi. Nella sua gioventú era allegro, gli piaceva cantare ed uscire con gli amici.

Sognava di di diventare un cavaliere, difensore dei poveri e degli oppressi.

Partí per una battaglia, fu preso prigioniero e tornó a casa quasi un anno dopo, ammalato.

Non fu piú lo stesso. Sentiva dentro che aveva qualcosa molto importante da realizzare sulla Terra.

Fu allora che udí una voce che lo esortava ad agire. Francesco d'Assisi accettó l'invito e provocó una grande rivoluzione nel pensiero religioso dell'epoca.

Si definiva il menestrello di Dio. Amava la musica e componeva canzoni. Faceva un archetto di viola immaginario con un piccolo ramo e cantava per i suoi amici, mentre andava per le strade.

Anche se non abbiamo nessun registro della melodia, i versi di alcune di queste composizioni emozionano fino ad oggi.

Uno dei grandi inni che lasció sbocciare dalla sua ispirazione é un cantico precursore di  vari secoli rispetto al suo tempo. Un cantico di grande sensibilitá, e possiamo aggiungere, anche ecologico.

Francesco diceva che la creazione di Dio non era soltanto bella, ma anche buona. Era buona perché era il ritratto della bontá del Creatore.

Francesco riconosceva tutto quello che c'era nella creazione come sorella, fratello ed amico suo.

Amava il sole, la luna e le stelle, il vento, l'aria, l'acqua, il fuoco. Ogni essere vivo, tutto ció che sbocciava dalla terra.

Anche quando la cecitá spense la luce dei suoi occhi, continuó a comporre. I colori dei fiori erano solo ricordi, ma lui li lodava nei suoi cantici.

Per Francesco, la fratellanza andava al di lá delle persone. Tutto, lui diceva, viene da Dio, é legato a Dio e incontra il suo senso in Dio.

Il cantico Lode a Dio fu composta dopo una notte in bianco per via dei molti dolori fisici. É il primo esempio di poesia nel vernacolo italiano.

Altissimo, Onnipotente, buon Dio, a Te la lode,

La gloria e l'onore e tutte le benedizioni.

A Te soltanto. Altissimo, loro appartengono

E nessun uomo é degno di pronunciare il Tuo nome.

Laudato sii, Signore, con tutte le Tue creature,

Specialmente  fratello sole

Che é il giorno e per mezzo del quale ci dai la luce.

E lui é bello e raggiante con grande splendore

Ed é fatto a Tua somiglianza, Altissimo.

Laudato sii, Signore, per sorella luna e per le stelle

Nel cielo le formasti, chiare, preziose e belle.

Laudato sii, Signore, per fratello vento e per l'aria e per il cielo, quello nuvoloso e quello sereno

E tutti i tipi di clima, per mezzo dei quali dai sostentamento alle Tue creature.

Laudato sii, Signore, per sorella acqua,

Che é molto utile e umile, preziosa e pura.

Laudato sii, Signore, per fratello fuoco, per mezzo del quale illumini la notte

É bello e giocondo

Laudato sii, Signore, per nostra sorella, la madre Terra che ci sostenta e governa e che produce  frutti variopinti, con fiori ed erba.

 

Il giovane e romantico trovatore era diventato il menestrello di Dio.

 

Redazione del Momento Spirita, basandosi sul cap.Quinze (1225-1226), del libro Francisco de Assis, o santo relutante, di Donald Spoto, ed. Objetiva.
Il 08.11.2010.

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