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Momento Espírita
Curitiba, 05 de Maio de 2024
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ícone L’impareggiabile ingegno del Creatore

Quando ci approfondiamo nella conoscenza di ciò che ci circonda, siamo chiamati ancor di più a venerare la Divinità, che ha fatto tutto, pensando ai minimi dettagli.

Nel regno animale, ad esempio, osservando come si riproduce ogni specie, esiste un proprio ciclo di sviluppo, in una perfetta catena alimentare.

Il ghepardo, tra gli animali terrestri, è il corridore più veloce. Il suo corpo snello, le gambe lunghe, la colonna vertebrale flessibile, sono perfettamente progettati per gli sprint veloci.

In tre secondi, dall'immobilità, può raggiungere i cento chilometri orari.

Il segreto di questa incredibile velocità è la flessione e l'estensione della colonna vertebrale, che aumentano notevolmente la lunghezza della falcata, ovvero, la distanza tra il punto in cui le zampe posteriori lasciano il suolo e il punto in cui lo toccano di nuovo.

L'enorme accelerazione di questo felino è aumentata perché i suoi artigli, che non si ritraggono completamente, funzionano come i tacchetti delle scarpe da runner, mentre la coda, che può raggiungere gli ottanta centimetri di lunghezza, aiuta nella stabilità in curva.

In tutto questo processo, mantiene la testa ferma grazie alla grande flessibilità delle sue spalle. Una stretta banda di cellule fotosensibili concentrate nelle sue retine gli consente di distinguere le prede in mezzo al paesaggio.

La sua preda preferita è la gazzella. Se lei è tranquilla, lui agisce di nascosto, nascondendosi nella vegetazione. Qualunque sia l'approccio, molta energia verrà spesa al momento dell'attacco.

Il felino corre in linea retta, predicendo la direzione della sua preda per intercettarla. Quindi, attacca le zampe posteriori della sua vittima, si getta su di lei e la soffoca, in pochi minuti, con un forte morso alla gola.

Quando non riesce a raggiungere la preda, dopo una ventina di secondi, rinuncia alla caccia. Questo perché la velocità che sviluppa esige molto dal suo corpo.

Sebbene la corsa sia breve, il ghepardo ha bisogno di riposare e riprendere fiato.

Nella sua corsa la temperatura corporea sale pericolosamente fino a quaranta gradi, un livello che, se mantenuto per più di un minuto, può causare danni al cervello.

Per questo, si siede e fa un respiro profondo per circa quindici minuti. Dopo il riposo, sarà pronto per mangiare o, nel caso in cui non abbia ottenuto nulla, ricominciare la caccia.

Quel che è straordinario non è osservare tutti i dettagli di questo corpo aerodinamico, l'incredibile velocità che raggiunge in pochi secondi, ma considerare che, per mantenere l'equilibrio della natura, la sua vittima è stata dotata di importanti risorse che ne determinano la sopravvivenza.

Per esempio, dispone di un processo di ventilazione, grazie alle sue narici, che raffredda il cervello e, quindi, può correre più a lungo del suo inseguitore.

Inoltre, per istinto, a volte lo confonde nella sua fuga, facendo salti verticali fino a tre metri, lasciando, così, il campo visivo del ghepardo.

Sbaglio e mossa azzeccata, fallimento e successo, determinano, esattamente, il controllo predatorio, in modo che l'equilibrio in natura sia mantenuto.

Non è straordinario studiare la zoologia e scoprire l'ingegno Divino in ogni dettaglio, minuziosamente pensato, analizzato, fornito?

Redazione del Momento Spirita
Traduzione di Fabio Consoli
Il 26.9.2022.

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