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Momento Espírita
Curitiba, 27 de Abril de 2024
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ícone Nell’ora più amara

Lei é cosí. Arriva quando si é al culmine dell'allegria, quando i piani sono tanti e si é più vicini a quello mai raggiunto.

Arriva e abbatte sogni, distrugge piaceri idealizzati, consuma di dolore chi resta.

Racconta l'attrice Helen Hayes che non riusciva a rassegnarsi  per la morte di sua figlia, di soli diciannove anni d'età, portata  via da un attacco di poliomielite.

Perché? - Gridava il suo cuore. Mia figlia era giovane ed innocente, per quale motivo portarla via così, alla vigilia del suo debutto nella carriera teatrale, a New York?

Lei stessa, avvolta in lutto, abbandonò la carriera artistica. Come avrebbe potuto creare bellezza sui palcoscenici, se si sentiva morta dentro?

Passò a rifiutare impegni sociali e professionali, limitandosi a ricevere le persone piú intime della famiglia.

Provò ad incontrare Dio, nella letteratura. Lesse San Tommaso d'Aquino, la vita e le opere di Gandhi, la Bibbia.

Tutto, peró, senza alcun esito. Sua figlia era morta e lei riusciva soltanto a vedere spesse ombre sul mondo, sulla sua vita.

Ma, Dio usa forme strane per informare della Sua esistenza e venire in aiuto dei Suoi figli.

Cosí, un certo Isaac Frantz cominciò a telefonare, ogni giorno, a casa sua, provando a parlarle. Helen non rispondeva mai.

Alla fine, visto che lui non desisteva, acconsentì a riceverlo a casa sua. Lui arrivò, con la sposa.

E fu all'inizio del dialogo che l'attrice comprese il motivo della visita dei coniugi.

L'idea era stata del signor Isaac, perfino all'insaputa della sposa, che era rimasta intimorita al sapere dell'impegno.

Eppure, l'aveva accompagnato, considerato che il marito aveva avuto tante difficoltà per fissare quell'incontro.

Quello che sorprese Helen fu la spontaneità con cui l'ospite iniziò a parlare del figlio, disincarnato, da poco tempo, vittima di paralisi cerebrale infantile.

Subito, si rese conto che lei stessa stava menzionando il nome di sua figlia, cosa che non aveva più fatto dalla sua morte.

E questo, emozionalmente, aveva dato sollievo al suo cuore. Ciò nonostante, quello che la scandalizzò fu sentirsi dire dall'ospite che aveva intenzione di adottare un orfano d'Israele.

La signora Frantz, con delicatezza, le disse: Lei sta pensando che quest'orfano prenderà il posto di mio figlio?

Questo non potrà mai accadere. Eppure, c'é ancora amore nel mio cuore e non voglio che questo sentimento si perda per mancanza d'uso.

Non posso morire, emozionalmente, perché mio figlio é morto biologicamente. Non devo amare meno perché é scomparso fisicamente il caro affetto del cuore. Devo amare ancor di più, perché il mio cuore conosce il dolore di chi ha perso il suo caro.

Quando i coniugi si commiatarono, conclusa la visita, Helen comprese perché non aveva incontrato Dio prima.

É che Lui, il Dio-amore, non si trova nelle pagine di un libro. Lui abita nel cuore umano.

Si rese conto anche che Dio non favorisce nessuno. Persone famose o quasi anonime, son tutte uguali, di fronte al Suo amore e alla Sua giustizia.

*   *   *

Nell'ora più amara, saranno la rassegnazione dinamica e la ricerca di Dio che potranno placare il dolore e tracciare nuove direttrici per dare continuità alla vita.

In fin dei conti, l'aurora si fa straordinaria, esplodendo nei colori, ogni giorno. E ci invita ad amare, a non permettere che questo sentimento si inaridisca nel nostro intimo.

Perché Dio é amore, per amore ci ha creato e ha cura di noi.

Redazione del Momento Spirita, sulla base dell'articolo.
Desencarnação de um ente querido, di José Couto Ferraz, dalla
Rivista Presença Espírita nº 317, di novembre/dicembre 2016,

ed. LEAL
Traduzione di Fabio Consoli
Il 26.4.2021.

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