aa
Momento Espírita
Curitiba, 20 de Abril de 2024
busca   
Nel titolo  |  Nel messaggio   
ícone Opportunità disprezzate
 

Era la settimana di Pasqua. Mai sarebbero esistite giornate di un così profondo significato.

Il Pastore era fra gli uomini ma gli uomini non Lo hanno riconosciuto.

In quel primo degli ultimi quattro giorni della Sua permanenza sulla Terra, Gesù si trovava nel Tempio a Gerusalemme. Come al solito, aveva trascorso la giornata insegnando alle persone che Lo volessero ascoltare.

Come al solito, ha dovuto soffrire e ascoltare le critiche dei sacerdoti, di coloro che erano i lider religiosi di un popolo avido di giustizia e consolazione.

Poi, verso sera, al tramonto del sole, avvicinandosi la notte, il Maestro ha lasciato apparire la Sua stanchezza.

Non era stanco per la gente, per le persone sofferenti, per i dolori e le sofferenze che si moltiplicavano, come onde continue e costanti.

Era la stanchezza causata dal disprezzo della religiosità, questo disprezzo perveniva proprio da quelli che avrebbero dovuto essere i più interessati a preservare il patrimonio riligioso.

E loro disprezzavano il messaggio di cui Lui era l'araldo, il Messia.

Lamentandosi, Gesù disse e l'evangelista Matteo scrisse:

Gerusaleme, Gerusaleme, che ammazzi i profeti e uccidi a colpi di pietra quelli che Dio manda.

Quante volte ho voluto riunire i tuoi figli come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali!

E tu non hai voluto. Ebbene la tua casa sarà abbandonata.

Gesù si trovava nella capitale religiosa del mondo di quel tempo, proprio nella settimana in cui si celebrava la festa più importante dell'anno.

Lui era il Re, l'Inviato, il Pastore delle anime, e loro non avevano percepito tutto questo.

Tutti si preparavano a commemorare la Pasqua e non sapevano approfittare la presenza celestiale fra loro, il Messaggero più importate che la Terra abbia conosciuto.

Era un momento speciale e gli uomini lo hanno lasciato scappare.

*   *   *

Oggi, ancora, esistono opportunità che sono disprezzate da certe creature.

Non accettiamo l'invito del Pastore e andiamo alla ricerca di cose futili. Cose che oggi hanno un gran valore e domani perderanno tutto il loro ruolo di cose importanti.

Solo i valori reali sono imperdibili, immutabili nel tempo.

La serenità con cui Socrates ha ricevuto la pena di morte che gli fu imposta è la stessa serenità che godono tutti coloro che comprendono che la vita è un passaggio veloce in un mondo di cose inconsistenti.

La pace di spirito che guidava Gandhi è la stessa oggi per tutti coloro che abbracciano la proposta della non violenza.

L'amore al prossimo che ha spinto Albert Schweitzer a infilarsi nell'Africa Equatoriale Francese per servire i suoi fratelli è lo stesso che ha portato Madre Teresa di Calcutà, nelle strade dell'India e nei sentieri del mondo.

È tempo di pensare!

È tempo di rinnovazioni.

Tutto  per non trasformarci in una casa vuota e deserta.

Tutto ciò affinché ci volgiamo alle cose dello Spirito, eterne, immutabili.

Ciò vuol dire: non attaccarsi alle cose materiali. Consapevoli che i beni della Terra sono per essere usati, per servirci, non per dominarci.

Consapevoli che le opportunità di crescita devono esseree approfittate, perché non si ripeteranno più alla stessa maniera, nella stessa intensità...

Pensiamo a questo!

 

Redazione del Momento Spirita
Il 24.05.2010.

© Copyright - Momento Espírita - 2024 - Tutti i diritti riservati - Sull'Internet dal 28/03/1998 (in portoghese)