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Momento Espírita
Curitiba, 28 de Março de 2024
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ícone Coltivando l’amore

L'amore è, per eccellenza, il più nobile di tutti i sentimenti.

Fonte di tutte le virtù, è stato cantato da Cristo in versi e in prosa.

Il Maestro ci ha offerto l'amore, in contrasto con l'occhio per occhio, dente per dente, come un nuovo modo di relazionarsi gli uni agli altri: Amate Dio sopra tutte le cose e il prossimo tuo come voi stessi.

Amore come un modo per il perdono: Non vi dico di perdonare fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

L'amore come principio di carità: Qualunque cosa facciate al più piccolo dei miei fratelli, lo fate a me.

Ci ha insegnato l'amore che ci porta alla pazienza e alla rassegnazione: Se qualcuno ci colpirà su una guancia gli offriremo anche l'atra.

Gesù, con l'esempio del suo amore, ci ha insegnato il dono di servire: Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

Ci ha insegnato, in nome dell'amore, a staccarsi dalle cose materiali: Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano, ma accumulate invece tesori nel cielo perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.

*    *    *

Cerchiamo di riflettere: Che cosa veramente significa coltivare l’amore?

Coltivare è una parola che può essere utilizzata in varie situazioni.

 Il contadino, per esempio, coltiva verdure, perché, dal momento che semina i semi della terra, deve annaffiarli e fecondarli perché crescano forti e sani.

Allo stesso modo, l'amicizia deve essere coltivata. Ci vogliono la gentilezza, l’attenzione, l’affetto, la fiducia, il rilascio.

Anche l’amore ha bisogno di essere coltivato, perché è seme divino in noi ed è stato piantato dal Sommo Padre, al momento della nostra creazione.

Così, in tutte le nostre varie esperienze di reincarnazione, questo seme deve essere irrigato e fecondato in modo che possa dare i propri frutti.

I frutti che alimentano lo Spirito e ci danno sostegno sulla strada del progresso, di cui siamo tutti camminatori.

I frutti del perdono, la pazienza, la rassegnazione, la carità, la benevolenza, la giustizia, la fede, e la tolleranza.    

Coltivare l'amore, è quindi coltivare la vita, perché la grande sfida per tutti noi è proprio questa: imparare a vivere e non solo sopravvivere.

Gesù dichiarò: Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Prendiamo l'amore come fonte di vita. Lo facciamo la nostra strada, la nostra tabella di marcia e il nostro nord. Anche se nel dolore, amiamo senza sosta, perché i dolori se ne vanno, l’amore rimane.

Nel cammino di dubbi, coltiviamo l'amore, perché anche se a volte la strada è buia, possiamo essere sicuri che ci stiamo muovendo nella giusta direzione.

L'amore è la presenza di Dio nel cuore, dinamizzando la pace, nonostante il rumore delle tempeste intorno.

*   *   *

Il seme è stato piantato da Dio. Annaffiamolo, coltiviamolo, raccogliamo i frutti e siamo felici, perché la felicità è lo scopo per il quale il Signore ci ha dato la vita.

Pensiamoci. Prendiamo l'aratro e prepariamo la terra del proprio cuore affinché il seme dell'amore germogli e produca ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno!

Redazione del Momento Spiritista, con pensiero della voce Amore, del libro
 
Repositório de sabedoria, v. 1, dallo Spirito Joanna de Ângelis, psicografia
 di Divaldo Pereira Franco, ed. LEAL.
Traduzione di Rossana Amatuzzi.
Il 9.2.2016.

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